Domani sciopero generale della Cgil: a Imperia appuntamento ore 9,00 in piazza Ulisse Calvi

5 maggio 2011 | 18:49
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Domani sciopero generale della Cgil: a Imperia appuntamento ore 9,00 in piazza Ulisse Calvi

34 mesi di Governo Berlusconi hanno impoverito il Paese, depresso l’economia, aumentato disoccupazione e pressione fiscale, abbassato le tutele ai lavoratori, tagliato lo stato sociale, penalizzato pensionati, umiliato il lavoro e la dignità delle donne

Domani, venerdì 6 maggio, la CGIL di Imperia, in occasione dello sciopero generale, promuove un corteo con: concentramento alle ore 9,00 in piazza Ulisse Calvi e arrivo in piazza Della Vittoria intorno alle ore 11,00 dove Nina Daita, della Cgil Nazionale, terrà il comizio conclusivo.
Non mancherà al corteo l’Ape Del Popolo, la motocarrozzetta rossa che da mesi accompagna le iniziative della CGIL di Imperia, alla quale si aggiungeranno altre 10 motocarrozzette, ognuna dedicata a un tema specifico come quello del ‘NO AL NUCLEARE’ o quello ‘A SOSTEGNO DELL’ACQUA PUBBLICA’.
Di seguito le ragioni dello sciopero generale indetto dalla CGIL.
Trentaquattro mesi di Governo Berlusconi hanno impoverito il Paese, depresso l’economia, aumentato la disoccupazione e la pressione fiscale, abbassato le tutele ai lavoratori, tagliato lo stato sociale, penalizzato i pensionati, umiliato il lavoro e la dignità delle donne.
La scure su scuola, università e ricerca colpisce il futuro dei giovani; i tagli alla cultura mortificano la storia e l’arte del nostro paese.
Sono cresciute le disuguaglianze, si è ridotto il sostegno alle persone non autosufficienti, ai disabili, ai poveri. Nel frattempo sono aumentati gli accordi che escludono la Cgil (meccanici, Fiat, pubblico impiego, commercio) senza che, peraltro, i lavoratori possano esprimersi con un voto sul merito delle intese che li riguardano. Anche per evitare questa sottrazione di democrazia la Cgil ha presentato una apposita proposta sulla democrazia sindacale.
1) per uscire dalla crisi ed avviare la crescita: difendere il lavoro con un sistema di ammortizzatori sociale che copra tutti coloro che lo hanno perso, per promuovere “buona” occupazione e nuove occasioni di impiego; potenziare l’economia italiana, mediante investimenti, spese in opere pubbliche, innovazione e ricerca, controllo sui prezzi, qualificazione della pubblica amministrazione
2) per difendere i redditi: un fisco più giusto, attraverso una vera lotta all’evasione (che ogni anno sottrae circa 3 mila euro ad ogni contribuente onesto). Un fisco più leggero per le famiglie di lavoratori e pensionati che porti mediamente 100 euro in più ogni mese; uno fisco più pesante su transazioni speculative, rendite e grandi ricchezze.
3) per una nuova politica industriale e per rilanciare gli investimenti: riordino degli incentivi per un maggiore sviluppo, puntando su programmi di ricerca e di innovazione industriale; nuove misure per il sistema produttivo per portarlo verso settori e prodotti sostenibili, ad alto valore tecnologico e di conoscenza; favorire la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese.
4) per la scuola pubblica, l’università, la ricerca: considerare la cultura come un investimento per la crescita civile, morale ed economica.
5) per un welfare diffuso e di qualità: rifinanziare adeguatamente il servizio sanitario, il fondo per le politiche sociali e quello per la non autosufficienza. Definire un piano nazionale contro la povertà e l’esclusione sociale.
6) per un adeguato livello delle pensioni e del benessere oltre il lavoro. Meccanismi di rivalutazione delle pensioni, riconoscere la 14^. Garantire ai giovani un reddito da pensione adeguato.
Ripristinare la flessibilità dell’età pensionabile.
7) per i giovani e per il futuro: creare occupazione, sradicare la precarietà, costruire un sistema di welfare che dia ai giovani autonomia dalla famiglia.
8) per le donne, una battaglia per la dignità: garantire tutele concrete per la maternità, una legge che impedisca il licenziamento “preventivo” come le dimissioni in bianco
9) per un lavoro pubblico: immediato rinnovo delleRSU, rinnovo dei contratti, blocco dei licenziamenti dei precari
10) per una politica di accoglienza e cittadinanza attiva dei migranti
11) per un federalismo solidale ed efficace a livello regionale e comunale
12) per più democrazia nei luoghi di lavoro