Di fiore in fiore: Gianni Dova e il progetto floreale a S.Stefano al mare

19 maggio 2011 | 20:06
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Di fiore in fiore: Gianni Dova e il progetto floreale a S.Stefano al mare

Torre ennagonale, Sala Consigliare Comune di Santo Stefano al Mare, 21 maggio – 5 giugno
inaugurazione venerdì 20 maggio, ore 18.00

Nell’ambito della manifestazione dedicata all’infiorata in corso da sabato 21 maggio a Santo Stefano al Mare viene proposta una rassegna di opere del maestro Gianni Dova. La rassegna organizzata dal Comune in collaborazione con Giuliano Grittini della stamperia l’Incisione di Corbetta, presenta una accurata selezione di opere grafiche, tutte serigrafie su carta, che testimoniano la pratica progettuale di Gianni Dova. Infatti a cavallo tra gli anni ottanta e i novanta, poco prima della sua scomparsa, Dova ha ideato i disegni dei tessuti per il noto marchio Naj Oleari sulla scia di altri importanti protagonisti della storia dell’arte come ad esempio Pavel Mansurov e Sonia Dalaunay che hanno collaborato con le più importanti griffes dell’epoca, nobilitando ulteriormente la pratica dell’arte applicata.

Gianni Dova è stato uno dei grandi attori della feconda e gloriosa stagione del dopoguerra che ha visto Brera come uno dei centri dell’arte più vivaci in Italia e anche in Europa.
Ha partecipato da protagonista a tutti i più significativi movimenti di quegli anni, dal Mac allo Spazialismo, all’Arte Nucleare fino a trovare la sua cifra definitiva in questa personalissima interpretazione tra il Surrealismo e l’Informale come queste opere grafiche ampiamente documentano.

GIANNI DOVA Roma, 1925 – Pisa, 1991
Ancora giovanissimo, nel 1939, si trasferisce con la famiglia da Roma a Milano. Qui si compie la sua formazione: prima al liceo artistico poi all’Accademia di Brera, seguendo il corso di pittura di Aldo Carpi. Nel 1946 è tra i firmatari del Manifesto del realismo di pittori e scultori, redatto in occasione del Premio Oltre Guernica, abbracciando un dipingere di chiara matrice cubista. Dopo una breve stagione astratta partecipa allo Spazialismo di Fontana e dipinge opere informali, spesso realizzate attraverso il dripping o altre tecniche affini. Con questi lavori Dova ha un ruolo fondamentale per il nascente Nuclearismo. In seguito la sua poetica si fa sempre più surreale, con chiari riferimenti a un immaginario, quanto misterioso, mondo naturale. Espone alla Biennale di Venezia dal 1952 al 1956 e nel 1962.