Assoluzione Luca Delfino: mancanza di elementi certi “a carico”

16 maggio 2011 | 17:17
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Assoluzione Luca Delfino: mancanza di elementi certi “a carico”

I giudici dell’Assise genovese, senza mezzi termini, puntano il dito sull’operato della polizia, dell’Ufficio prevenzione generale e della squadra Mobile, che quella notte intervenne in via San Bernardo

Sulla mancanza di elementi certi "a carico" che in larga misura la Corte d’Assise di Genova hanno condotto a pronunciare una sentenza di assoluzione per Luca Delfino, processato per il delitto della ex fidanzata Luciana Biggi, "ha pesato l’inquinamento del quadro probatorio probabilmente non del tutto evitabile. Ha pesato, inoltre, il mancato reperimento dell’arma del delitto rispetto alla quale le ricerche operate al momento del fatto non sono state estese in modo molto ampio rispetto al luogo dell’aggressione: e il reperimento dell’arma del delitto, oltre a quanto ricavabile dai conseguenti accertamenti tecnici, avrebbe potuto fornire una chiara evidenza del percorso dell’assassino dopo il fatto".
E’ questo uno dei passaggi piu’ polemici delle motivazioni della sentenza depositata stamani dai giudici dell’Assise genovese che, senza mezzi termini, puntano il dito sull’operato della polizia, dell’Ufficio prevenzione generale e della squadra Mobile, che quella notte intervenne in via San Bernardo.
"Su tali accertamenti, in una ottica accusatoria – si legge ancora – ha altresi’ pesato il fatto che il Delfino avesse gia’ fatto lavare i propri indumenti anche se, in argomento, gli esperti della polizia scientifica hanno evidenziato come il lavaggio di per se’ non e’ garanzia assoluta di cancellazione delle tracce biologiche. Va aggiunto (che) la stessa perquisizione e’ stata effettuata quasi in forma self-restraint, limitandola solo agli indumenti che erano stati visti addosso al Delfino dalle immagini registrate".
Deboli, secondo i giudici, anche gli accertamenti di polizia scientifica effettuati per chiarire le modalita’ dell’aggressione ed il numero degli aggressori: "Tali accertamenti – si legge – non delineano, con altrettanta certezza, le modalita’ dell’aggressione: di fatto tali accertamenti disegnano uno scenario "aperto" ossia pienamente compatibile tanto con una aggressione portata dal Delfino quanto da altri".

(AGI)