Associazione Mappamondo: “La chiusura del centro accoglienza di Bevera crea un disagio maggiore”

29 maggio 2011 | 19:14
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Associazione Mappamondo: “La chiusura del centro accoglienza di Bevera crea un disagio maggiore”

“Le contemporanee chiusure creeranno forzatamente problemi di ordine pubblico e, come sovente accade, saranno le associazioni di volontariato ed i cittadini di buona volontà presenti sul territorio a dover supplire”

L’Associazione Mappamondo, che in questi mesi di emergenza stranieri a Ventimiglia, con i propri volontari, ha collaborato strettamente con la Caritas, prestando la propria opera, sia presso il centro accoglienza profughi di Ventimiglia che effettuando attività di mediazione culturale, manifesta la propria contrarietà relativamente alla scelta di chiusura del Centro accoglienza profughi e dell’area transito della stazione di Ventimiglia preannunciata dalla riunione effettuata in Prefettura attraverso gli organi di informazione.

Riteniamo che la chiusura totale di queste strutture siano il presupposto per un disagio ancor maggiore nel futuro, sia per i cittadini di Ventimiglia che per le persone straniere che nei prossimi giorni si troveranno sicuramente a transitarvi, come tappa per la Francia, o come rimpatrio forzato dalla stessa.
Le contemporanee chiusure creeranno forzatamente problemi di ordine pubblico e, come sovente accade, saranno le associazioni di volontariato ed i cittadini di buona volontà presenti sul territorio a dover supplire ad una decisione che ai nostri occhi appare quanto meno frettolosa.

Condividiamo invece sul fatto che i cittadini tunisini attualmente presenti presso il centro di Ventimiglia possano, anche grazie all’intervento di mediatori culturali, concordare con le istituzioni sistemazioni idonee presso altre città.

Pur ritenendo terminata la fase di emergenza, crediamo però che sia assolutamente necessario proseguire con nuove modalità, attraverso la creazione di un tavolo tecnico in cui siano presenti istituzioni e tutte le associazioni di volontariato che hanno operato in questo primo momento ed hanno avuto modo di conoscere le problematiche e le esigenze, sia dei cittadini immigrati che di quelli di Ventimiglia. L’esperienza analoga in ambiti internazionali ci ha insegnato in questi anni che purtroppo, troppo spesso, terminata l’emergenza, le attenzioni ed i riflettori puntati fino a quel momento si spengono, gli aiuti vengono sospesi, ma i problemi della quotidianità continuano ad essere ben presenti.
Il Tavolo tecnico potrà quindi operare affinchè si possa vigilare su quanto accade nel quotidiano e cercare le soluzioni, prevenendo o gestendo insieme i problemi.

La Presidente Prof.ssa Antonella Squillace