Ammazzato di botte per difendere il figlio: i 4 indagati romeni riconosciuti dai testi del delitto

2 maggio 2011 | 11:31
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Ammazzato di botte per difendere il figlio: i 4 indagati romeni riconosciuti dai testi del delitto
Ammazzato di botte per difendere il figlio: i 4 indagati romeni riconosciuti dai testi del delitto
Ammazzato di botte per difendere il figlio: i 4 indagati romeni riconosciuti dai testi del delitto

Ciascun indagato e’ stato messo accanto a due comparse e i testi – tra cui il figlio e la vedova della vittima – sono stati chiamati, uno alla volta, a riconoscere l’aggressore, commentando anche il ruolo di ciascuno.

Sono stati riconosciuti, a diverso titolo, sul luogo del delitto al momento del violento pestaggio, che nella notte tra il 9 e 10 aprile scorsi e’ costato la vita all’idraulico ventimigliese, Walter Allavena, 54 anni, massacrato di botte mentre tentava di difendere il figlio da un’aggressione.

Parliamo dei quattro immigrati romeni accusati di omicidio preterintenzionale, che stamani sono stati sottoposti a ricognizione diretta, in carcere, davanti ad otto testimoni, nelle forme del cosiddetto confronto all’americana. I testi avrebbero dovuto essere nove, ma un romeno all’ultimo ha detto di non averli visti sul luogo del delitto, ma altrove, pertanto la sua posizione e’ stata stralciata.

Ciascun indagato e’ stato messo accanto a due comparse e i testi – tra cui il figlio e la vedova della vittima – sono stati chiamati, uno alla volta, a riconoscere l’aggressore, commentando anche il ruolo di ciascuno. In tutto si sono avute 32 ricognizioni. L’incidente probatorio si e’ svolto, davanti al gip del tribunale di Sanremo Eduardo Bracco e grazie all’efficiente macchina organizzava le ricognizioni sono state eseguite in sole 3 ore, molto meno del previsto.

Rimangono in carcere: Marius Ciprian e Aurelian Sebastian Mereut, di 32 e 36 anni; Mihut Andrei Bogdani, 22 anni e Mihai Aredelean, di 25 anni. Ci sara’, ora, da ricostruire il ruolo di ciascun indagato, rispetto a quanto affermato a verbale dal teste, ma determinante, per ricostruire il delitto, sara’ l’esito dell’autopsia, per capire se l’uomo e’ morto per le botte oppure per un infarto, sopravvenuto all’aggressione o ancora per avere battuto la testa su una pietra.

Ha affermato l’avvocato della difesa dei 4 imputati, Marco Bosio: “Aspetto di vedere un po’ meglio la situazione e di capire i ruoli e il coinvolgimento dei miei assistiti, ma soprattutto le cause della morte, per conoscere le quali è necessario attendere l’esito della perizia autoptica”.