Consiglio comunale unanime appoggio al sindaco Scullino per gestione emergenza migranti

2 aprile 2011 | 01:00
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Consiglio comunale unanime appoggio al sindaco Scullino per gestione emergenza migranti
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Consiglio comunale unanime appoggio al sindaco Scullino per gestione emergenza migranti
Consiglio comunale unanime appoggio al sindaco Scullino per gestione emergenza migranti
Consiglio comunale unanime appoggio al sindaco Scullino per gestione emergenza migranti
Consiglio comunale unanime appoggio al sindaco Scullino per gestione emergenza migranti

Unanime il consiglio comunale di Ventimiglia nel approvare il comportamento e il modo in cui ha gestito l’emergenza il sindaco Scullino. Non sono mancate le frecciate tra i leghisti e l’ opposizione.

I consiglio comunale straordinario voluto per affrontare il tema dell’emergenza "Migranti" a Ventimiglia è terminato con l’ appoggio unanime di tutto il consiglio al sindaco Scullino per come ha gestito l’ emergenza. Iniziato alle 20,40 circa il dibattito preceduto dalle comunicazioni del sindaco si è concluso intorno alle 23,00. Presente tra il pubblico il sotto segretario Sonia Viale che gestisce a livello nazionale l’emergenza migranti.  il sindaco ha rilasciato le seguenti comunicazioni :"Tutti sapete quello che è accaduto nella nostra città durante questi giorni.
La scintilla da cui è partito questo vortice di eventi è stata una segnalazione pervenutami da alcuni lavoratori frontalieri e da alcuni ferrovieri, relativamente a una situazione grave, esistente presso la stazione ferroviaria: quella di un assembramento nelle ore serali e notturne di circa un centinaio di persone provenienti dal Nord Africa, soprattutto dalla Tunisia, che si ritrovavano a dormire nei sottopassaggi.
Non solo. Nella giornata di mercoledì 23 marzo, avevo verificato che il personale della stazione chiudeva regolarmente i bagni pubblici alle sette di sera.
Di conseguenza si è creata una grave situazione igienico-sanitaria in tutta la Piazza Cesare Battisti, come pure tra i binari di servizio della stazione: poiché infatti i treni delle prime ore del mattino vengono lavati la sera prima, queste persone aprivano i vagoni, e salivano per dormire o per espletare i propri bisogni, creando così un grave danno per i lavoratori frontalieri che si servono di questi treni della prima mattina.
È triste dirlo così, ma questa è la situazione che avevo personalmente riscontrato.
Mi sono messo quindi subito all’opera.
Ho cominciato a prendere contatti con i dirigenti delle Ferrovie, a chiedere aiuto, mi rendevo conto che il flusso di queste persone stava aumentando a vista d’occhio, che la situazione stava diventando eccezionale, e non certamente gestibile con le sole risorse del volontariato locale.
Ringrazio, a tale proposito, la Caritas Diocesana di Ventimiglia Sanremo e la Spes Auser che – nel momento del bisogno – si sono messe a disposizione per organizzare un servizio di pasti serali a favore di queste persone, che non potevano nemmeno disporre di un posto per dormire.
Ma continuiamo la cronistoria.
Da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato, e mi spiace rilevarlo in questa occasione, però devo farlo per dovere di informazione, ho riscontrato forti resistenze, una burocratizzazione militarizzata al limite dell’esagerazione.
Avevo chiesto a tutti i dirigenti delle varie società del gruppo Ferrovie dello Stato due sole cose:
aprire i bagni pubblici 24 ore su 24;
aprire in via straordinaria il corridoio dell’ex dogana francese, posto sul lato sinistro rispetto all’entrata della biglietteria, così da consentire a queste persone di essere ospitate per qualche ora di riposo, prima di proseguire nel loro viaggio, ma soprattutto per evitare che le stesse dormissero nella sala d’attesa viaggiatori o in posti impropri (finestre, atrio, ecc.), come purtroppo è accaduto.
Invece, nonostante la visita dell’assessore regionale Vesco avvenuta nella mattinata di sabato 26 marzo, le Ferrovie non hanno consentito l’apertura del corridoio.
Da parte dei dirigenti delle Ferrovie, veniva richiesto un protocollo di intesa da firmare in Prefettura, quando continuavano ad accumularsi, giorno dopo giorno, centinaia su centinaia di persone che arrivavano a Ventimiglia.
Nel frattempo, l’ondata di persone, durante il fine settimana tra sabato 26 e domenica 27 marzo, era abbastanza gestibile.
Prudenzialmente, avevo provveduto a predisporre la bozza di un’ordinanza urgente “al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”, come previsto dall’articolo 54 del decreto legislativo 267 del 2000.
Questa bozza, che prevedeva la requisizione del corridoio e l’apertura dei bagni, è stata inviata nel pomeriggio di sabato 26 marzo via fax a Sua Eccellenza il Prefetto, per una preventiva comunicazione, oltre che per conoscere eventuali suggerimenti e indicazioni della Prefettura.
Questa ordinanza non è stata firmata, perché nel frattempo, grazie all’intervento solerte del Prefetto, da conseguente alle mie ripetute sollecitazioni, sono stati aperti i bagni e il corridoio dell’ex-dogana francese.
La situazione è andata avanti con l’arrivo di flussi di circa 50 persone al giorno, anche durante lunedì 28 marzo.
Certamente sembrava una situazione non facilmente gestibile, ma non si poteva ancora immaginarla come una vera e propria emergenza nazionale, come poi noi tutti abbiamo avuto modo, in questi ultimi giorni, di comprendere.
Durante tutti questi giorni, avevo quindi richiesto alla ditta Docks Lanterna di effettuare una serie di interventi ulteriori di prima mattina di pulizia e lavaggio strade, causati da questa situazione igienica sopportata con fatica dai residenti di Piazza Battisti, di Via alla Stazione e delle altre vie limitrofe, che desidero ringraziare per la loro comprensione.
Ci siamo resi comunque conto che i flussi erano in forte aumento, a partire dal pomeriggio di martedì 29 marzo. Nella prima mattinata, dopo una rapida riunione informale con i capigruppi consiliari, avevamo riscontrato e condiviso che la situazione potesse ancora considerarsi sotto controllo.
Ma con l’arrivo dei primi treni del pomeriggio, e soprattutto di quelli serali, abbiamo capito che eravamo entrati nella fascia di rischio.
Anche perché proprio in quelle stesse giornate, si era riscontrata un’intensificazione dei controlli alla frontiera, da parte delle Forze dell’Ordine della Francia che, con molta fermezza, respingevano tutte queste persone, riportandole alle frontiere italiane.
Bisogna allora chiarire che l’intento di queste persone non è certamente quello di rimanere in Italia, e tantomeno a Ventimiglia, bensì di raggiungere i propri familiari o amici principalmente in Francia, Belgio e Germania.
Preciso che si tratta di soli ragazzi maschi giovani, con età oscillante tra i 20 e i 40 anni che parevano essere ben informati grazie anche alla comunicazione telefonica, cellulare e di Internet (anche usando Facebook).
L’intervento delle Forze dell’Ordine francesi, tendente a evitare che queste persone passassero in Francia, è stato esteso a tutti i confini, non soltanto costieri (Ponte San Ludovico, Ponte San Luigi e Autostrada) ma anche dell’entroterra (Fanghetto/Breil e Olivetta/Sospel), con un rafforzamento di gendarmi e poliziotti davvero considerevole.
Di fatto, la Francia ha sospeso gli accordi di Schengen, effettuando controlli rigidissimi per tutte queste persone che provenivano dall’Italia.
Ciò ha creato una situazione di grave squilibrio territoriale per la nostra città.
Proprio in quegli stessi giorni sono giunti in città i reporter e le telecamere di giornalisti da tutt’Italia: quella situazione che era partita, dunque, da una semplice segnalazione di alcuni lavoratori frontalieri si è trasformata in pochi giorni, come purtroppo temevo e come puntualmente avevo evidenziato a tutte le autorità competenti (Prefetto, Questore, Dirigenti delle Ferrovie, e a tutti i Parlamentari liguri che ho potuto contattare), in un’emergenza nazionale.
Abbiamo cercato, con tutti i mezzi, avvalendoci del volontariato locale e del grande cuore dei nostri concittadini, di fronteggiare, fin dove era possibile, questa situazione.
Ma oltre un certo stadio, non potevamo andare.
Occorreva l’intervento dello Stato.

in ultimo, ma non per ultimo, ringrazio Sua Eccellenza il Prefetto e i suoi collaboratori, il Questore, il Vice-Questore Dottor Ruggiero e il Comandante dei Carabinieri Di Pilato, nonché tutte le Forze dell’Ordine, che stanno operando e continueranno a farlo nei prossimi giorni per il bene della nostra Città, quali quelle di frontiera e presso la stazione.
Concludo per dare spazio ai Vostri interventi, essendo tutto quanto appena detto solo la cronistoria sintetica e imparziale di ciò che è accaduto fino ad oggi, per esprimervi poi, alla fine del dibattito, il mio eventuale parere conclusivo.
"

Dopo di che si è svolto il lungo dibattito dove quasi tutti i consiglieri hanno preso la parola vivaci gli interventi di  De Leo e di Spinosi.