Sanità, il rapporto di tempi d’attesa e fughe sanitarie

24 marzo 2011 | 16:00
Share0
Sanità, il rapporto di tempi d’attesa e fughe sanitarie

La ASL 1 non ha mai negato le difficoltà, emerse in particolare già negli ultimi mesi dell’anno scorso, a garantire, per alcune specifiche prestazioni tempi di attesa adeguati

Il tema dei “Tempi di attesa”

Con riferimento alle recenti polemiche giornalistiche sui tempi di attesa per effettuare esami e visite presso gli ambulatori di questa ASL si ritiene doveroso, nel rispetto dei cittadini e dell’opinione pubblica, chiarire alcuni aspetti.

Questa Azienda non ha mai negato le difficoltà, emerse in particolare già negli ultimi mesi dell’anno scorso, a garantire, per alcune specifiche prestazioni tempi di attesa adeguati. Come è noto, sino a quel periodo, venivano rispettati pienamente i tempi di attesa stabiliti dalla Regione Liguria in almeno il 50% dei punti di erogazione (30 gg per TAC, RM e prime visite di oculistica, ortopedia, cardiologia, orl, urologia, neurologia, dermatologia – 45 gg. per Ecografie, ecocolordoppler, ecocardio).
Come si ricordava un peggioramento si manifestava già alla fine del 2010 riconducibile, soprattutto, a carenze di organici medici e tecnici (Visita cardiologia e ortopedica, ecocolodoppler) e a diminuzione dell’offerta di RM per motivi di rispetto del tetto di spesa, contrattualmente previsto, verso privati (CEDIM).

Tale situazione si è accentuata nel primi mesi del 2011 senza, peraltro, una evidente diminuzione dell’offerta di prestazioni da parte di questa ASL. Un analisi più attenta del rapporto tra domanda e offerta di prestazioni evidenzia che, escludendo la RMN (come sopra accennato) si è avuto un consistente aumento della domanda di prestazioni non facilmente spiegabile se non ipotizzando un minor ricorso al privato.
Dalla tabella sotto riportata si evince, infatti, che rispetto a un sostanziale mantenimento dell’offerta (sempre escludendo la RMN) la domanda è aumenta in taluni casi di oltre l’80%.

A dimostrazione che questa ASL non ha modificato la propria organizzazione riducendo prestazioni, pur in presenza di significative carenze di organico (soprattutto nel campo radiologico) e per le quali sono state richieste le deroghe alla Regione Liguria, sono state autorizzate sia nel 2010 che nel corrente anno numerosissime prestazioni aggiuntive a personale medico e tecnico. Per il 2011 è previsto un aumento di spesa per tale voce di circa il 30%.
Inoltre sono stati confermati contratti con altre aziende ospedaliere per garantire ulteriori prestazioni di ecografie e con liberi professionisti per sopperire alle carenze di organico. Tutte queste azioni sono documentate con provvedimenti deliberativi.
Certamente, il riconoscimento della possibilità di assumere garantirebbe un significativo miglioramento dell’organizzazione del lavoro e una maggiore offerta di prestazioni, in particolare il pieno funzionamento della Risonanza Magnetica di Sanremo. Ad oggi sono state richieste deroghe per assumere 4 medici radiologi e 9 tecnici di radiologia.

Per quanto concerne la CEDIM si riconferma che il contratto in essere con tale società (sino al 2011) prevede un tetto di spesa che consente l’acquisto ci circa 20 prestazioni di risonanza alla settimana. Per l’anno 2009, sulla base di uno specifico finanziamento regionale, era stato stipulato un contratto integrativo di 350.000 € che ha consentito di offrire sino a circa 70 prestazioni settimanali. Tale situazione era stata confermata sino al mese di ottobre 2010 con fondi ASL. Poiché l’andamento della spesa superava anche tale stanziamento, al fine di rientrare nel budget assegnato dalla Regione Liguria per il 2010, si procedeva ad una riduzione dell’offerta. Ad oggi, stante la previsione di risorse assegnate alla ASL per il 2011 dalla Regione Liguria, non è possibile aumentare il tetto di spesa originariamente stabilito con detta struttura che ammonta a 250.000 €.

Peraltro, il Dipartimento di Diagnostica per Immagini di questa ASL ha predisposto un piano straordinario per garantire la piena operatività della Risonanza Magnetica dell’Ospedale di Sanremo dall’inizio del mese di giugno, aprendo le agende di prenotazione anche agli utenti esterni. In questo mondo, grazie all’impegno straordinario messo in campo dal personale medico e tecnico della radiologia di Sanremo, nonostante la carenza di personale sopra evidenziata, sarà possibile rendere pienamente operativa la nova apparecchiatura e garantire un aumento di prestazioni con una conseguente diminuzione dei tempi di attesa (a parità di domanda espressa).

A questo proposito è opportuno evidenziare altri due aspetti. Il primo riguarda la cattiva abitudine dei cittadini di non disdire gli appuntamenti fissati. Il Primario di Neuroradiologia ha segnalato, ancora recentemente, che si ha un drop out (mancati appuntamenti) di circa il 20% che rappresenta una grave criticità per i servizi di radiologia con il rischio di un mancato pieno utilizzo delle apparecchiature (per evitare tale evenienza vengono anticipati esami a pazienti ricoverati in Ospedale creando comunque situazioni di disagio). Nonostante il richiamo continuo a comunicare tempestivamente l’eventuale disdetta e le telefonate effettuate per ricordare l’appuntamento, il malcostume rimane.
L’altro aspetto concerne l’appropriatezza o meno delle crescenti richieste di prestazioni, in particolare di RMN o Ecocolordoppler. L’azienda ha attivato una specifica commissione composta da medici specialisti e da medici di medicina generale per verificare se esistano situazioni di inappropriatezza prescrittiva e proporre eventuali linee guida per la richiesta di specifiche prestazioni di diagnostica strumentale.

Si evidenzia, inoltre, che la situazione sopra evidenziata non riguarda solo questa ASL, ma è riscontrabile, analizzando i dati pubblicati sul sito regionale, anche in altre ASL liguri e non si comprende, pertanto, l’accanimento mediatico verso questa amministrazione.

Inoltre, non esistono dati che evidenzino la cosiddetta fuga di pazienti verso altre ASL fuori regione (gli ultimi dati disponibili alla Regione Liguria risalgono al 2009 e sono complessivi e non per singola prestazione e comunque in diminuzione sul 2008), né tanto meno verso al Francia (dati non disponibili alle regioni)

Per quanto riguarda l’aspetto della trasparenza, si evidenzia che questa ASL pubblica settimanalmente i propri tempi di attesa sul proprio sito internet: HYPERLINK "http://www.asl1.liguria.it" www.asl1.liguria.it
Al proposito si ricorda che:

la Regione Liguria rileva, in modalità informatica, i minori tempi di attesa per le principali prestazioni, alla data della 1° domenica del mese. La rilevazione viene effettuata direttamente dal sistema informatico del CUP, prendendo il 3° appuntamento disponibile. Tale report viene poi pubblicato sul sito Internet aziendale ( HYPERLINK "http://www.asl1.liguria.it" www.asl1.liguria.it). L’ultima rilevazione è del 7/32011.
La A.S.L. 1 rileva, sempre con modalità informatica, i tempi di attesa delle prestazioni in monitoraggio regionale, ogni domenica sempre presentando il 3° appuntamento disponibile. L’ultima rilevazione è del 20/3/2011

Nessuno modifica o può modificare i tempi di attesa sui siti Internet, in quanto vengono pubblicati con procedura informatica e non manuale su programmi non gestiti direttamente da questa ASL ma a livello regionale.
Le agende istituzionali (quelle riferite ad ambulatori gestiti direttamente dall’ASL) sono sempre aperte e con l’offerta prevista per tutto l’anno. Vengono, invece, aumentate, secondo le necessità e nel rispetto delle risorse finanziarie, quelle dei convenzionati esterni e quelle straordinarie riferite a prestazioni aggiuntive (precedentemente deliberate).
E’ già stato oggetto di chiarimento quanto affermato al proposito dall’Amministratore delegato della CEDIM circa la presunta apertura delle liste per creare un apparenza di contrazione dei tempi di attesa: per quattro mesi (da novembre 2010 a febbraio 2011 le agende Cedim sono state aperte di settimana in settimana al fine di monitorare il rispetto del tetto di spesa contrattualmente previsto). Non vi è dunque nessuna volontà di “sbloccare l’accesso alle prenotazioni in convenzione onde far figurare statisticamente una tempistica regolare”. Tale fatto è comprovato dai report settimanalmente prodotti dalla Regione Liguria che evidenziano un peggioramento del raggiungimento degli obiettivi regionali, come evidenziato anche nell’ultima colonna della tabella sopra riportata
L’Azienda è senza dubbio consapevole della criticità dei tempi di attesa e ha messo in campo ogni azione possibile per migliorare questa situazione. Si ribadisce, ancora una volta, che esistono protocolli condivisi con i medici di medicina generale e i pediatri (pubblicati anch’essi sul sito internet), per garantire, sempre e comunque, l’urgenza differita (48/72h). Tutte queste situazioni trovano adeguate e tempestive risposte dalle strutture sanitarie della ASL.

Il Tema delle fughe sanitarie

Periodicamente vengono diffuse notizie circa un presunto aumento delle cosiddette “fughe sanitarie” in questa provincia.
Su questo argomento gli unici dati certi sono quelli derivanti dalla compensazione interregionale e resi disponibili su data base della Regione Liguria.

Da tali dati si evince che, pur restando presente un significativo livello di fughe per ricoveri nella nostra ASL,la situazione è migliorata sia per quanto riguarda l’anno 2009 verso il 2008, sia confrontando i ricoveri dei primi sei mesi del 2010 delle più importanti regioni destinatarie di prestazioni di ricovero di cittadini imperiesi (Piemonte e Lombardia), unici dati in oggi disponibili. Il tasso di ospedalizzazione per mobilità passiva (ricoveri fuori regione per 1000 ab.) per il 2009 di questa ASL è 20.78 (ASL 2 – 23.63, ASL 5 – 50.85).

Si riporta di seguito una tabella riepilogativa dei dati relativi a quest’ultimo periodo:

FUGHE EXTRAREGIONALI 1° SEM. 2009-12010

Per quanto riguarda il confronto tra 2009 e 2008 (dati ormai consolidati) si riporta in tabella il valore economico, a saldo, della mobilità.

VALORE RICOVERI EXTRAREGIONALI 2008-2009

Da tali dati emerge come in realtà, il fenomeno, non sia in aumento e anzi, in taluni casi, come nel caso del centro di ortopedia protesica di Bordighera, le azioni intraprese dell’azienda hanno portato a significativi risultati: -300 pazienti in Piemonte tra 2008 e 2009 e -97 nel primo semestre 2010.

ASL 1 Imperiese