Regione Liguria: proposta di legge bipartisan per la micro e piccola impresa

11 marzo 2011 | 12:47
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Regione Liguria: proposta di legge bipartisan per la micro e piccola impresa

Per Grasso, presidente di Confartigianato Liguria: “Finalmente la micro e piccola impresa al centro delle politiche di sviluppo regionali”

«Con la proposta di legge bipartisan presentata oggi è stato fatto un passo storico verso il riconoscimento del ruolo della micro e piccola impresa in Liguria, che viene finalmente messa al centro delle politiche di sviluppo regionali. Ringraziamo, pertanto, i due consiglieri che hanno prontamente raccolto una esigenza di tutto il sistema produttivo e siamo convinti che altri consiglieri condivideranno questi principi e sottoscriveranno la proposta di legge, che assume un particolare significato soprattutto in questo momento di crisi». Così commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria, la proposta di legge, presentata in consiglio regionale da Michele Boffa (Partito Democratico) e Gino Garibaldi (Popolo della Libertà) che ha come oggetto "Norme a tutela delle micro e piccole imprese liguri" e si prefigge di recepire la direttiva con cui l’Italia ha attuato la Comunicazione della Commissione Ue del 25 giugno 2008 “Pensare anzitutto in piccolo” – Uno “Small business act” per l’Europa [COM(2008)394].

«Il recepimento a livello regionale dello Sba – spiega Luca Costi, segretario regionale di Confartigianato Liguria – è indispensabile dato il diverso grado di sviluppo delle regioni italiane e le nostre peculiarità in termini di modello di sviluppo, diffusione e organizzazione di impresa sul territorio. Nel documento che abbiamo presentato ai candidati alle Regionali 2010 “Costruiamo insieme lo sviluppo della Regione – Le 10 proposte di Confartigianato Liguria”, abbiamo chiesto al primo punto proprio l’attuazione dello Sba regionale, come primo passo che sintetizza le priorità da affrontare in Liguria per lo sviluppo della piccola imprenditoria e dell’artigianato».
La proposta di legge si rivolge alle micro e piccole imprese liguri, articolandosi in dieci obiettivi, che vanno dalla semplificazione amministrativa per l’avvio dell’attività d’impresa all’agevolazione dell’imprenditorialità e l’accesso al credito, alla facilitazione nella partecipazione agli appalti pubblici, all’incentivo dell’innovazione, alla promozione della green economy come opportunità di business fino all’internazionalizzazione e alle offerte del mercato unico.

Fondamentale è la previsione della semplificazione dei rapporti con la pubblica amministrazione, con particolare riferimento alla richiesta di documentazione e al pagamento dei servizi a 60 giorni.
Innovativa, e indispensabile per fare fronte alle reali necessità delle micro e piccole imprese, è poi la disposizione che prevede una valutazione dell’impatto delle iniziative di legge sulle micro e piccole imprese, anche mediante la consultazione delle parti interessate. Troppo spesso le micro e piccole imprese sono soffocate da leggi pensate avendo come riferimento la grande impresa, con tutte le difficoltà di applicazione e di aggravi burocratici e operativi.
Lo Sba introduce un nuovo approccio culturale: anche a livello regionale c’è la necessità di considerare la micro e piccola impresa in chiave evolutiva. Le azioni che favoriscono la micro e piccola impresa, previste dalla proposta di legge in oggetto, comportano non solo misure e interventi che promuovono la nascita di nuove imprese,ma anche e soprattutto la predisposizione di strumenti che consentano alle micro e piccole imprese di pensare e agire da piccole imprese di fascia alta, con l’obiettivo di ridurre il gap culturale esistente con la media impresa.
«Cominciare a semplificare il carico burocratico e normativo che appesantisce le micro e piccole imprese – dice Grasso – consente la diffusione di azioni sinergiche che ne incentivano lo sviluppo, le aggregazioni e la trasmissione della “cultura” del pensare in piccolo, che la Regione Liguria sarebbe la prima in Italia a recepire».

Dagli ultimi dati disponibili di Infocamere sullo stato delle imprese nel 2010, in Liguria risultano attive 142.830 imprese di cui 90.164 imprese individuali, 30.564 società di persone, 19.395 società di capitale. Di queste, 46.961 sono artigiane, di cui 37.934 imprese individuali e 7.710 società di persone.

Ma quale saranno gli effetti concreti dello Sba sulla vita delle pmi? Per esempio, un’impresa edile che decida di partecipare ad appalti pubblici non dovrà più provvedere alla presentazione del Durc (Documento unico di regolarità contributiva), che invece sarà acquisito d’ufficio dalle Pa, attraverso gli strumenti informatici a disposizione, direttamente dagli istituti e dagli enti abilitati al rilascio. Così facendo, si abbattono i tempi e gli oneri a carico delle micro e piccole imprese che spesso rinunciano a partecipare a una gara d’appalto a causa delle lungaggini burocratiche.
Inoltre, la proposta di legge vieta alla pubblica amministrazione di richiedere alle piccole e micro imprese partecipanti ai bandi pubblici qualifiche e requisiti finanziari sproporzionati all’oggetto della gara, cosa che di fatto le taglia fuori.