Paolo Carrozzino, segretario generale FAI CISL Liguria, interviene su aspetti economici di Sanremo

10 marzo 2011 | 13:54
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Paolo Carrozzino, segretario generale FAI CISL Liguria, interviene su aspetti economici di Sanremo

“Un comune che non ha ritenuto nemmeno utile darsi un assessorato all’agricoltura, come può capire i bisogni e le opportunità che il settore primario offre al comprensorio?”

Strano modo di favorire lo sviluppo, o almeno, la tutela, del principale settore economico del comune di Sanremo, l’agricoltura con la sua floricoltura di qualità.
Forse qualcuno ha dimenticato che a rendere famosa Sanremo nel mondo, non è stato ne il casinò ne l’edilizia, né le canzoni, ma solo i fiori. Quel qualcuno farebbe meglio a rileggersi la storia, magari partendo dagli scritti di Italo Calvino.
L’agricoltura, con la sua floricoltura ha rappresentato e rappresenta il LAVORO per migliaia di persone: Coltivatori diretti, imprenditori, operai, società di servizio, trasportatori, esportatori, commercianti …. Con tutto il loro indotto di artigiani indispensabili per gli impianti, le strutture, i macchinari, ecc.
A fronte di questi fatti, il sindaco di Sanremo e la sua giunta hanno deciso che liberalizzando l’edilizia privata per rilanciare il territorio. Ma quanta cecità e poca previdenza: quale futuro può avere un territorio di villette? Quale indotto manterrà? Dove andranno a cercare lavoro i nostri giovani? Dove verranno studiate, ideate e create le cultivar che fanno invidia a tutto il mondo, Cina compresa?
Certo in un momento di difficoltà per tutti è comodo rilanciare l’edilizia, anziché con opere pubbliche (infrastrutture) di cui il territorio ha una necessità strategica, con l’edilizia privata!
Eppure, proprio nel comune di Sanremo, hanno sede aziende storiche ed aziende nuova, ibridatori importanti, giovani che hanno deciso di investire la loro vita nel settore.
Che dire poi dell’atteggiamento del comune nei confronti dell’UCFLOR, o più in generale del mercato dei fiori di Sanremo? Credo sia troppo comodo dare un colpo di spugna perché a gestire UCFLOR per anni sono stati “ altri”: ma chi ce li ha messi, se non il comune? Chi se ne è lavato le mani per troppo tempo, se non il comune? Qualcuno potrebbe replicare che il comune non aveva titolo: ma chi crede ancora alle favole?
Oggi a fronte di una situazione pesante, eredità di un passato, sembra che i soli disposti a sacrificare qualcosa per il loro bene ma anche per il bene comune siano i lavoratori che hanno accettato un accordo che li danneggia economicamente, pur di salvaguardare il lavoro e l’azienda.
Un comune che non ha ritenuto nemmeno utile darsi un assessorato all’agricoltura, come può capire i bisogni e le opportunità che il settore primario offre al comprensorio?
Credo che tutti, a partire dal sindaco, dovrebbero fare un bagno di umiltà e mettendo da parte giacche di questo o quel colore, pensare al futuro di Sanremo, senza bizzarrie, ma aprendo un confronto con tutti i soggetti della filiera.

Paolo Carrozzino, segretario generale FAI CISL Liguria