Marco Ardoino interviene sulle problematice di Ucflor

Negli ultimi giorni di dicembre 2010 scrissi alla stampa locale una lettera contenente alcune osservazioni mie personali circa il buco UCFLOR e ponendo alcune domande agli amministratori locali e della Cooperativa. Logicamente, come al solito, nessuno ha risposto alla mia lettera. Leggo in questi giorni però che continua sulla carta stampata e non la querelle tra l’Amministrazione Comunale, nella
persona di Lupi, e l’ex Presidente di UCFLOR Giordano.
Non sono socio UCFLOR e come ho già avuto modo di dire sono un indegno floricoltore. Però non sopporto più di essere preso in giro da questi amministratori.
Lupi ci dice che la campana da morto è suonata per UCFLOR, evidenziando in questo modo le incapacità del CDA di UCFLOR, logicamente quello presieduto da Giordano o da Cassini. Ma ci ricordiamo cosa propone Lupi per salvare la floricoltura? Ci ricordiamo che si vantava in consiglio comunale degli ordini spot recuperati in Russia e un manager capace sa che non si vive di ordini spot? E ci ricordiamo della proposta IGP? E ci ricordiamo cosa ha detto in campagna elettorale circa il Consorzio Deleghe?
E noi dovremmo ascoltare chi fa queste proposte o porta alla morte la floricoltura?
Non è forse giunto il momento di dire basta? Non è forse giunto il momento di prendere noi la palla levandola dalle mani delle organizzazioni sindacali che comunque in ogni caso sulle questioni fondamentali sono sempre latitanti?
E se li mandassimo tutti a casa, ma proprio tutti e si assumesse un manager capace, a cui affidare il compito di analizzare questo benedetto comparto della floricoltura nello stato in cui versa, per poi capire se vale la pena di investire soldi e risorse umane?
I due rivali si sono sfidati a duello televisivo, Per dirsi cosa? Certamente si diranno cose che come al solito passeranno sopra alla testa dei floricoltori, come sopra alla testa dei floricoltori è passata e passa questa storia del buco di bilancio. Comunque, siamone certi, finito il duello tutto sarà esattamente come prima: strategie zero.

Marco Ardoino