Infiltrazioni mafiose: la posizione di Sinistra Ecologia e Libertà

12 marzo 2011 | 09:32
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Infiltrazioni mafiose: la posizione di Sinistra Ecologia e Libertà

“La lotta alle mafie si concretizza in comportamenti diffusi e coerenti da parte di tutti i settori della società, quindi da parte dei singoli cittadini, delle imprese, delle istituzioni pubbliche ed in particolare dei movimenti politici e dei partiti”

Alla luce dell’avvenuto scioglimento per infiltrazione mafiosa del consiglio comunale di Bordighera e dei numerosi casi in cui in forme diverse ma comunque gravi hanno visto esponenti di primo piano del centro destra della provincia in rapporti con personaggi direttamente legati od organici alla malavita organizzata, nonché del perdurare da parte dei più importanti dirigenti del PDL di un atteggiamento di sottovalutazione del problema della legalità nella nostra provincia, Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Imperia ritiene necessario esprimere il proprio punto di vista sull’argomento.
Il tema della legalità e della lotta alle mafie dovrebbe rappresentare in qualunque paese moderno, ed in particolare quindi in un paese come l’Italia dove tale problema è particolarmente grave, un elemento comune di tutte le forze politiche a prescindere dalla propria collocazione ideologica, quindi uno di quei temi su cui la politica ed in particolar modo i più importanti dirigenti ed esponenti politici dovrebbero offrire all’opinione pubblica un impegno costante e coerente.
Dobbiamo amaramente registrare come nel nostro paese ma in particolare anche nella nostra provincia tale situazione di “normalità democratica” non si è realizzata in ragione della subordinazione, da parte della classe politica del centro destra imperiese, del principio della legalità e della trasparenza della politica alle logiche del potere.
La lotta alle mafie si concretizza in comportamenti diffusi e coerenti da parte di tutti i settori della società, quindi da parte dei singoli cittadini, delle imprese, delle istituzioni pubbliche ed in particolare dei movimenti politici e dei partiti.
Per quanto riguarda la coscienza comune dei cittadini il nostro paese può contare sugli esempi degli uomini e donne che con il loro impegno e coraggio hanno pagato con la vita la loro intransigenza nel contrastare i fenomeni mafiosi svolgendo il ruolo di magistrati, di imprenditori, di sindacalisti, di religiosi, di giornalisti, di esponenti politici o quali semplici cittadini. Nel nostro paese tale esempio è fortunatamente mantenuto in vita dall’impegno dalle tante associazioni che difendono e diffondono i valori delle legalità e della lotta alle mafie, una su tutti vogliamo citare l’impegno di LIBERA che, anche nel nostro territorio, svolge in particolare una funzione importantissima di sensibilizzazione tra i giovani. Importanti segnali sono anche giunti dall’impegno dei sindacati e delle organizzazioni imprenditoriali che hanno colto il pericolo dell’infiltrazione della criminalità nel tessuto economico del nostro paese, nuova frontiera questa dell’agire delle moderne mafie le quali non rappresentano più solo un potere violento e criminale ma vestono spesso i panni di una imprenditorialità dinamica e economicamente persuasiva. Proprio in tale veste le nuove forme assunte dal potere mafioso tentano di entrare in relazione con il mondo della politica in cerca di relazioni capaci di consentirgli di entrare nell’affare delle grandi e piccole opere pubbliche.
Alla prova della sfida contro l’infiltrazione nell’economia del potere criminale, infiltrazione che nella nostra provincia come nel resto del nord Italia è particolarmente intensa, la classe politica del centro destra imperiese ha dimostrato e continua a dimostrare una sconcertante inadeguatezza. Gli unici interventi sul tema da parte di tutti i più importanti esponenti politici del PDL della provincia a cominciare dall’ex ministro Scajola sono stati indirizzati a minimizzare il fenomeno ripetendo il copione della non comparabilità tra la situazione della nostra provincia con il sud (Bordighera non è Crotone – tanto per citarne uno).
Tutto questo a dispetto dello stillicidio degli attentati incendiari contro le attività commerciali, delle indagini e delle relazioni delle forze dell’ordine e della magistratura (DIA compresa) e della commissione parlamentare antimafia sulla nostra provincia. Anche dopo le clamorose notizie divenute pubbliche a seguito dell’inchiesta della DIA del 2010, da cui sono emersi i contatti diretti tra l’onorevole Minasso, il consigliere regionale Saso e importanti esponenti dell’amministrazione di Ventimiglia con i presunti esponenti locali della ndrangheta (tutti arrestati nel blitz della DIA del 2010), e la richiesta del comando dei Carabinieri al Prefetto di avviare la pratica di scioglimento del consiglio comunale di Bordighera, il centrodestra imperiese non ha ritenuto di cambiare copione aggrappandosi alla logica del complotto ed a quella della “diversità” della realtà imperiese. Per il centrodestra della nostra provincia l’aver ottenuto (come peraltro ammesso dallo stesso Minasso) un diretto sostegno elettorale, a quanto risulta sia in termini di voti che di contributi economici, da tali personaggi non è un problema tale da imporre l’esigenza di assumere una posizione critica verso chi se ne è reso responsabile. Evidentemente per il PDL imperiese ed i suoi fedeli alleati, acquisire pacchetti di voti da ambienti contigui o organici con la criminalità organizzata non è un elemento sufficiente per pretendere o almeno chiedere ai propri eletti di compiere l’unico gesto idoneo a restituire dignità alla politica, ovvero le dimissioni. D’altronde ancora negli ultimi giorni, sia il Presidente della Provincia Sappa che il Sindaco di Imperia Strescino, convocati in audizione dalla commissione parlamentare antimafia, hanno ritenuto di ribadire in tale sede che a loro non risultava esservi un pericolo di inquinamento criminale nella politica e nell’economia locale senza in alcun modo voler prendere in considerazione gli elementi emersi nelle indagini in corso da parte delle DIA sui subappalti per i lavori di realizzazione del porto di Imperia, elementi questi che unitamente agli altri avrebbero necessitato una diversa analisi ed attenzione al problema.
In questo clima si è arrivati alla decisione del Ministro Maroni di sciogliere il consiglio comunale di Bordighera, ma la posizione del PDL a su tale evento, senza precedenti per il nostro territorio, non si è in alcun modo modificata rispetto al passato. L’unica reazione a tale evento risulta essere quella di una confermata fiducia verso la figura e l’operato del sindaco Bosio e la speranza di un esito favorevole del ricorso al TAR contro lo scioglimento del consiglio.
A fronte di tale gravissima situazione Sinistra Ecologia e Libertà della provincia di Imperia si esprime con una netta condanna di tali comportamenti che rappresentano un danno non solo all’immagine del centro destra imperiese ma anche alla credibilità stessa della politica mortificando l’operato dei soggetti politici e di quanti, anche nell’area politica del centro destra, si impegnano in politica con un continua e costante attenzione al tema della legalità.
Sinistra Ecologia e Libertà della provincia di Imperia ritiene pertanto di richiedere formalmente le dimissioni da componente del Consiglio Provinciale di Imperia del consigliere Bosio, e si impegna a formalizzare tale richiesta all’interno del consiglio stesso attraverso il proprio rappresentante.
Sinistra Ecologia e Libertà della provincia di Imperia, in coerenza con i principi che ne muovono l’operato e degli indirizzi nazionali del partito, rende noto che nella definizione delle proprie alleanze con le altre forze politiche per la partecipazione alle prossime tornate di elezioni amministrative richiederà quale punto programmatico elettorale non negoziabile l’adozione da parte dei componenti dell’alleanza delle norme di autoregolamentazione definite dalla Commissione Parlamentare Antimafia per la composizione delle liste dei candidati. Detto regolamento prevede che non siano candidabili nelle liste elettorali soggetti per i quali sia già stato emesso anche solo un provvedimento cautelativo o di rinvio a giudizio per reati associativi, per estorsione, usura, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti e delitti di carattere mafioso.

IL COORDINAMENTO PROVINCIALE DI SEL IMPERIA