Imperia, il vicesindaco Leone spiega cosa è accaduto in consiglio comunale ieri sera

15 marzo 2011 | 11:49
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Imperia, il vicesindaco Leone spiega cosa è accaduto in consiglio comunale ieri sera

“La maggioranza ha chiesto ripetutamente di accorpare la discussione, ma l’opposizione di sinistra non ha mai voluto accettare l’accorpamento, e a questo punto la maggioranza ha chiesto una inversione dell’ordine del giorno”

Una cosa è discutere una pratica nell’interesse della città, altra cosa è perdere tempo a ripetere sempre lo stesso ritornello. All’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri c’erano tre pratiche tutte centrate sul porto, ed una mozione anch’essa sui problemi portuali.
La maggioranza ha chiesto ripetutamente di accorpare la discussione. Non ha infatti senso parlare della stessa cosa per tre volte: soltanto chi è in malafede può sostenere il contrario. Ma l’opposizione di sinistra non ha mai voluto accettare l’accorpamento, e a questo punto la maggioranza ha chiesto una inversione dell’ordine del giorno. La motivazione è semplice: visto che chi governa la città mette in discussione una proposta, appare logico che tutto il consiglio si possa esprimere su tale proposta. Se poi la discussione non fosse stata ritenuta soddisfacente, si poteva sempre affrontare l’esame delle altre pratiche sullo stesso argomento. In ogni caso ogni consigliere avrebbe avuto modo di intervenire e di dire quel che voleva. Ma l’opposizione di sinistra ha preferito abbandonare la seduta per protesta. In un consesso democraticamente eletto è del tutto normale che alla maggioranza spetti il compito propositivo. Che senso avrebbe avuto discutere di un argomento senza prima conoscere le proposte dell’amministrazione? Su quelle proposte doveva svilupparsi il confronto, ma una certa minoranza il confronto non lo vuole: procede con insulti, denunce, continui assalti alla diligenza, dimostrando una pervicacia ed una prepotenza incredibili. La prepotenza di chi ritiene di avere sempre e comunque ragione, anche se il 70 per cento della città vuole il contrario. E a questo punto la protesta e l’abbandono dei lavori consiliari assumono il carattere di una via di fuga per uscire dall’imbarazzante situazione in cui la sinistra si è messa: un cul de sac dovuto unicamente al tipo di opposizione presuntuosa che cerca il pelo nell’uovo e non vuole riconoscere l’assurdità delle proprie accuse nemmeno quando vengono certificate da sentenze e pareri di autorità e garanti vari.

Rodolfo Leone