Imperia, “Il mare e la città” il 25 e 26 marzo al Centro Polivalente

24 marzo 2011 | 17:44
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Imperia, “Il mare e la città” il 25 e 26 marzo al Centro Polivalente

“Sempre più chiaramente va emergendo l’esigenza di capire quali siano effettivamente le linee dello sviluppo che si sta perseguendo nel territorio, e se esse corrispondano ai bisogni e agli interessi della nostra collettività”

L’appuntamento "Il mare e la città", già annunciato mesi fa, si propone di affrontare sia temi di interesse generale che la difficile, delicatissima situazione che localmente stiamo vivendo in riferimento ad essi: la vicenda rovente dell’Iintera portualità cittadina, ma anche le interconnesse ed altrettanto importanti problematiche della salvaguardia della costa e del litorale, della preservazione e valorizzazione delle nostre risorse ambientali, della necessaria integrazione delle diverse funzioni e vocazioni presenti nel territorio, delle scelte per un sano sviluppo del territorio, non speculativo o solo a beneficio di pochi.

La ragione per cui teniamo questa nuova iniziativa di discussione e approfondimento, dietro la spinta dell’attuale confronto politico/culturale, sta nel fatto che sempre più chiaramente va emergendo l’esigenza di capire quali siano effettivamente le linee dello sviluppo che si sta perseguendo nel territorio, e se esse corrispondano ai bisogni e agli interessi della nostra collettività.
In questo discorso, noi riteniamo che siano da prendere congiuntamente in esame sia gli attuali processi di trasformazione del tessuto urbano e di gestione del governo locale, che le questioni inerenti gli assetti di potere localmente consolidati e gli interessi di cui essi, sino ad oggi, sono stati storicamente espressione (la rendita fondiaria e immobiliare, in primis). Questioni che occorre affrontare con adeguata chiarezza, stante la complessità e la delicatezza delle vicende in corso e il momento certamente cruciale che la città e tutto il territorio provinciale stanno vivendo.

A 10 anni dal convegno promosso nel 2002 (30 novembre e 1 dicembre) dal Comitato Imperiese per la difesa della città, di cui facemmo parte, con una città nella quale si sono prodotte considerevoli trasformazioni sul piano della composizione sociale, del tessuto urbano e delle attività economiche, i nodi di fondo del modello di sviluppo del territorio che in allora individuammo e mettemmo a fuoco (l’abnorme consumo di suolo e l’edificazione incontrollata, la mancanza di investimenti in settori produttivi, lo spreco e la distruzione delle risorse naturali, le forti spinte speculative presenti nei processi di terziarizzazione, l’inquinamento ambientale, ecc.) rimangono tali, a fronte, manco a dirlo, di una situazione di accresciuto infragilimento e progressivo abbandono del sistema della rete dei servizi territoriali, da sempre carenti, e del welfare locale, delle conseguenze dei tagli ai trasferimenti per gli enti locali consumatisi sistematicamente lungo l’intero decennio trascorso, nonché dell’avanzare di una crisi economico/occupazionale che pesa sempre più duramente.
Fattori di una sorta di ‘combinato disposto’ che in tutta evidenza va progresssivamente aggravando nel territorio le disuguaglianze sociali, estendendo e approfondendo le aree e le condizioni di povertà e disagio.

In una Imperia che in questi anni ha visto, con l’intera costa provinciale, il baldanzoso avanzare di un processo di ‘cementificazione’ che ha suscitato, per quanto si è fatto vistoso e pesante, l’attenzione di importanti osservatori nazionali; in una Imperia che ha visto la costruzione, tuttora in atto, di un porto turistico tra i più grandi del Mediterraneo, che sin dall’inizio della progettazione noi abbiamo sostenuto essere sovradimensionato ed eccessivamente impattante (ambientalmente, socialmente e amministrativamente), oltre che realizzato attraverso la concretazione di una formula societaria a nostro avviso dubbia, pensiamo che ci siano ragioni stringenti per riprendere quel ‘filo rosso’ che cominciammo pazientemente a tendere già nel 2001, in un clima politico alquanto distratto e banalizzante, attraverso una feconda quanto inedita esperienza di lavoro di inchiesta condotto da un collettivo che seppe farsi, col contributo di tutti coloro che per circa un anno vi parteciparono attivamente, laboratorio per la costruzione di una proposta complessiva per un diverso avvenire della nostra città, nel segno di una qualità sociale e ambientale che tuttora vediamo, per tanti aspetti, mortificate e impedite da logiche di potere e interessi particolari persistenti, capaci anzi nell’ultimo lustro di farsi, grazie alle ben note sinergie e alleanze intervenute, ancor più pretenziosi nella loro padronale attitudine e finanziariamente strapotenti.

Il convegno del 2002 fu intitolato eloquentemente Il diritto alla città; oggi, con l’aiuto di esperti e quaqlificati ‘addetti ai lavori’ che terranno specifiche comunicazioni sui diversi temi proposti all’attenzione dei cittadini, vogliamo riprendere e portare avanti, nella forma della discussione pubblica, quell’istanza, già felicemente anticipatoria di battaglie e vertenze che successivamente si sarebbero diffuse in giro per l’Italia, declinandola alla luce della emergente coscienza, individuale e collettiva, della necessità che siano riconosciuti nel territorio e nella vita sociale beni comuni materiali e immateriali (l’acqua, l’aria, l’energia, l’ecosistema marino, il verde, il suolo, ma anche la cultura, i saperi, gli spazi sociali e aggregativi), che vanno salvaguardati dagli incalzanti processi di mercificazione, attraverso i quali, a ben vedere, passano le iniziative di privatizzazione più accanite e speculative.
Beni da restituire pienamente ad un concetto di nuova cittadinanza e autentico benessere e benestare delle nostre comunità, ad una forma di riconoscimento della ricchezza sociale che sia realmente un beneficio di cui tutti, nell’oggi e nel domani, possano equamente godere abitando o passando per Imperia.
Beni la cui tutela e promozione sempre più si salda, nella vicenda imperiese come in altre, analoghe vicende nazionali, con quello della salvaguardia del principio di legalità, della difesa delle prerogative del pubblico, dell’avanzamento degli spazi di democrazia partecipativa.

P.R.C. IMPERIA – CIRCOLO "STENCA/BINON"
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – IMPERIA