Falsi matrimoni e permessi di soggiorno: 46 imputati davanti al gup Leopardi il 24 maggio

principale imputato: Mohamed ben Amar Feki, l’interprete marocchino di 45 anni, arrestato all’inizio di febbraio del 2010, perche’ accusato di aver fornito documenti e altri permessi per l’ingresso e la permanenza di clandestini in Italia
E’ stata fissata a martedì 24 maggio, davanti al gup Maria Grazia Leopardi, di Sanremo, l’udienza preliminare relativa alla maxi inchiesta sui falsi permessi di soggiorno che vede come principale imputato: Mohamed ben Amar Feki, l’interprete marocchino di 45 anni, arrestato all’inizio di febbraio del 2010, perche’ accusato di aver fornito documenti e altri permessi per l’ingresso e la permanenza di clandestini in Italia. Feki, dopo un lungo interrogatorio durato più di 10 ore – durante il quale ammise in parte i propri addebiti e chiarì la sua posizione su altre contestazioni – venne prima messo agli arresti domiciliari e poi scarcerato.
In particolare, si dichirò estraneo all’accusa di aver organizzato falsi matrimoni tra suoi connazionali e cittadine o cittadini italiani. Difeso dall’avvocato Stefania Lombardi, affermò di conoscere alcune delle persone che avevano contratto matrimonio in Italia, ma non per questo di aver organizzato le loro nozze.
Tra i matrimoni nel mirino, c’era pure quella della cognata di Feki: Btisfam Lazrak, la studentessa marocchina, di 21 anni, in carcere con l’accusa di aver sgozzato il fidanzato (suo connazionale) per gelosia, ma di essere ufficialmente sposata con un italiano, con il quale non ha mai convissuto. L’indagine è la stessa che vede coinvolto anche l’ispettore capo del commissariato di Polizia, di Sanremo, Egidio Romanelli, al quale Feki avrebbe fatto alcune soffiate sui traffici di droga; in cambio di altrettante soffiate sui controlli anti-clandestini. Quarantasei, in totale, il numero degli imputati: in gran parte tutti stranieri nordafricani o cingalesi.
I NOMI DEI 46 IMPUTATI SUL SETTIMANALE LA RIVIERA