A Villa Boselli un progetto di ricerca sull’autismo

8 marzo 2011 | 13:32
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A Villa Boselli un progetto di ricerca sull’autismo

La presentazione del progetto di ricerca avrà una durata biennale e vedrà impegnati operatori dell’Università di Parma e della SC di Psicologia

Il 7 marzo presso Villa Boselli di Arma di Taggia vi è stata la presentazione ai genitori dei bambini e agli operatori sanitari dei progetti di studio che saranno attivati presso il Centro per l’Autismo con intervento del Prof. Giacomo Rizzolatti, professore di Fisiologia Umana presso la facoltà di Medicina dell’Università di Parma in collaborazione con il Dr. Roberto Ravera (Primario della SC di
Psicologia e responsabile scientifico del Centro per l’Autismo) e della Dr.ssa Valeria Mosca, neuropsichiatria referente del Centro. L’importanza dell’iniziativa è legata al fatto che il Prof. Rizzolatti, uno dei più eminenti neuroscienziati al mondo, è lo scopritore dei neuroni specchio, che grande importanza hanno avuto nella comprensione e nella ricerca delle cure dell’autismo e dei disturbi pervasivi. Lo studio riguarderà l’applicazione di metodiche di elettroencefalografia e di protocolli di riabilitazione anche con l’utilizzo di Wii.
La possibilità di collaborare con l’equipe del professore rappresenta per operatori e per i bambini stessi un importante possibilità di accrescere le competenze e aumentare la qualità degli interventi terapeutici. L’ipotesi che sta alla base di questi studi è che l’incapacità dei bambini con autismo di entrare in relazione con gli altri e quindi capirne le intenzioni, sia legata a un mal funzionamento del sistema specchio di questi neuroni specifici. I neuroni mirror sono una classe di neuroni che si attivano sia quando le persone eseguono un atto motorio che quando osservano un atto motorio simile compiuto da un altro individuo.
Oggi sappiamo che tali neuroni sono fondamentali per la comprensione delle intenzioni altrui e nel creare un legame empatico tra individui. La scoperta del Prof. Rizzolatti, che ha dato lustro alla ricerca italiana nel mondo, rappresenta un punto di partenza fondamentale nello studio dell’autismo.
La presentazione del progetto di ricerca, che avrà una durata biennale e vedrà impegnati operatori dell’Università di Parma e della SC di Psicologia, è stata anche l’occasione per rispondere alla domande dei genitori e di quanti sono interessati al problema.