Welfare e bilateralità, colf e badanti, il ruolo sociale del lavoro domestico e assistenza familiare
“Un settore oggi sottostimato che coinvolge prevalentemente immigrati che già vivono un percorso di integrazione ad ostacoli” ha esordito Liliana Ocmin
Un tema importante questo che ha visto la Fisascat con la CISL e la Fnp la federazione dei pensionati della CISL, discutere oggi a Roma, nel convegno "la bilateralità e il welfare contrattuale. Colf e badanti una risorsa per le famiglie e per la società".
E’ un’occasione importante – ha dichiarato Pierangelo Raineri – segretario generale della Fisascat – per affrontare temi cruciali legati ad un settore ad alta valenza sociale e per il quale la Fisascat saprà proporre – ha proseguito Raineri – nuove e più efficaci strategie di tutela attraverso la contrattazione, la bilateralità ed il welfare contrattuale.
Dare ampio spazio agli strumenti della bilateralità anche per favorire l’emersione – ha dichiarato il ministro del lavoro Maurizio Sacconi Intervenuto ai lavori – organizzando tutta la filiera della regolarizzazione prevedendo formazione e garantendo tutele.
"Un settore oggi sottostimato che coinvolge prevalentemente immigrati che già vivono un percorso di integrazione ad ostacoli – ha esordito Liliana Ocmin – mentre per Gigi Bonfanti segretario generale Fnp è prioritaria l’emersione del lavoro nero e la bilateralità è il grimaldello per trovare soluzioni".
"Una realtà occupazionale alla quale dare garanzie – ha commentato Pietro Cerrito segretario confederale CISL – e la bilateralità in particolare la cassa colf rappresenta un passaggio importante per tutto questo.
Rendere questa rete più organizzata e sostenuta dentro un campo di solidarietà e contrattazione soprattutto per la realizzazione di interessi familiari – e’ stata la conclusione di Raffaele Bonanni segretario generale CISL. "tutte queste colf e badanti sono la certificazione storica dell’assenza del pubblico in questo settore e per questo la CISL continuerà a spendere le sue energie per vincere una sfida che consiste nel "cambiare" gli schemi attuali per essere capaci di rappresentare questi lavoratori".