Scuola: tavolo di confronto, certezza normativa e maggiori risorse

15 febbraio 2011 | 14:59
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Scuola: tavolo di confronto, certezza normativa e maggiori risorse

“La difesa della scuola pubblica ad ogni livello, nel suo assetto ordinamentale, organizzativo e didattico è presupposto irrinunciabile per lo sviluppo ed il progresso civile della nostra società” dicono Manti e Basso

“Crediamo necessario promuovere un tavolo regionale di confronto sulla riforma della scuola, con il coinvolgimento di sindacati, associazioni dei genitori e dei dirigenti scolastici, organizzazioni degli studenti ed enti locali, al fine di avanzare, all’indirizzo del Ministero dell’Istruzione, richieste e proposte condivise, nonché attivare ogni utile iniziativa, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni, affinché le istituzioni scolastiche possano svolgere le loro funzioni in un quadro di maggiore certezza normativa e con la garanzia delle risorse adeguate.” – questo l’impegno richiesto al Presidente Burlando e alla sua Giunta nella mozione presentata da Giancarlo Manti, Presidente Commissione V Cultura, Formazione, lavoro e consigliere PD, e Lorenzo Basso, Segretario regionale e consigliere PD.

“La difesa della scuola pubblica ad ogni livello, nel suo assetto ordinamentale, organizzativo e didattico è presupposto irrinunciabile per lo sviluppo ed il progresso civile della nostra società. Abbiamo assistito allo scempio di una riforma di rilevanza prioritaria per il futuro del nostro Paese attuata senza un serio confronto in Parlamento, una corretta concertazione con gli enti locali e il giusto coinvolgimento della società civile.”

“Non potevamo lasciare senza risposta il grido di allarme lanciato da un larghissimo movimento di studenti, insegnanti, genitori, amministratori, che denunciano con preoccupazione la dequalificazione e l’impoverimento in cui versa la nostra scuola: una situazione finanziaria drammatica, scarsità di risorse e di personale, riduzione dei servizi offerti, illegittimità di decreti e circolari ministeriali. A tale proposito, nella mozione, chiediamo al Presidente Burlando l’impegno a ricorrere al giudizio della Corte Costituzionale qualora sussistano i presupposti legali per procedere.”