Imperia, Giuseppe Fossati (FLI) interviene sul consiglio comunale di ieri

22 febbraio 2011 | 13:07
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Imperia, Giuseppe Fossati (FLI) interviene sul consiglio comunale di ieri

“Stando così le cose, se questo è l’atteggiamento della maggioranza, credo sia chiaro a tutti perché non ne faccio più parte. Noi di FLI non siamo così e non ci teniamo ad esserlo”

Sono molto perplesso, perplesso e amareggiato per la piega che la maggioranza in Comune di Imperia sta prendendo, lontana anni luce dal mio modo di pensare ed agire e, ero convinto, lontana anni luce da quello che credevo e credo sia il modo di pensare della stragrande maggioranza dei consiglieri di maggioranza, in particolare di quelli che hanno la mia stessa provenienza politica.
Il rispetto delle regole, il rispetto e spesso la stima dell’avversario politico, pur nella diversa visione politica, l’apertura al dibattito ed al confronto, anche aspro, sono le basi della vita democratica e ben lo sa chi viene da una storia che ha visto la sua parte politica all’apposizione per 50 anni.
Dispiace quindi ed amareggia che si sia voluto, con un colpo di mano, con una forzatura regolamentare francamente ridicola, ma sarebbe meglio dire puerile, negare di fatto alla minoranza i diritti fondamentali che il regolamento le attribuisce: richiedere la discussione di punto all’ordine del giorno e presentare mozioni.
L’art. 45 del Regolamento consiliare prevede che un quinto dei consiglieri, ovviamente di regola la minoranza, abbia diritto ad ottenere la convocazione del Consiglio Comunale entro 20 gg dal deposito della propria richiesta, pena la convocazione a cura del Prefetto.
La convocazione del Consiglio sostanzialmente sullo stesso argomento era stata chiesta sia dai consiglieri del PdL sia dai consiglieri della minoranza di centrosinistra.
In sede di Conferenza dei Capigruppo, il Capogruppo del PdL, evidentemente “richiamato all’ordine” da qualcuno, ha ritirato la richiesta, per contro la minoranza di centrosinistra ha insistito nella propria richiesta e, legittimamente, ha ottenuto la convocazione del consiglio per ieri.
Era un atto dovuto, pena l’intervento del Prefetto.
Ora, come è noto, faccio l’avvocato e ben conosco come una norma scritta, nello specifico una norma regolamentare, possa essere piegata ad una interpretazione che più si attagli al proprio interesse di parte, o presunto tale.
Ma credo che in politica, come nella vita, occorrerebbe muoversi in modo leale, non giocare sulle parole ed i regolamenti, ma secondo buona fede e correttezza.
Quindi, non giochiamo con le parole, e diciamo le cose come stanno: la minoranza aveva diritto a discutere il proprio punto all’ordine del giorno, ma la maggioranza, votando una propria mozione di sospensione, non ha voluto consentirlo ed ha voluto impedirlo con un atto che solo apparentemente è un atto di forza ma, in realtà, è un atto di tremenda e palese debolezza.
Come è stato detto, la maggioranza è in stato confusionale e, in attesa che qualcuno le dai istruzioni su cosa fare e cosa dire, preferisce nascondersi.
In questi ultimi mesi è successo di tutto, sul piano amministrativo, giudiziario e politico e, se non ci fosse stata questa iniziativa della minoranza, il consiglio comunale non si sarebbe riunito prima del 14.3, ossia tre quattro mesi dopo l’ultima riunione.
Non è necessario essere dei fini politici per comprendere che sia una situazione assurda.
Il consiglio comunale è l’organo deputato a discutere le varie posizioni politiche, poi, ovviamente, compete alla maggioranza decidere.
Voler impedire anche la discussione, francamente, mi sembra un po’ troppo.
Credo anzi che, come ho detto in conferenza capigruppo, ieri sarebbe stato opportuno discutere, senza rinfacciarsi reciprocamente il passato, ma guardando al futuro, per dare all’amministrazione gli strumenti per elaborare una proposta il più possibile condivisa dopo la decisione del T.A.R.
Non si è voluto fare.
Bene, ne prendo atto, come prendo atto che questa amministrazione, con atteggiamenti e comportamenti incomprensibili sta progressivamente offuscando l’immagine di un’opera che il centrodestra ha fortemente voluto e che, nonostante gli errori che certamente abbiamo commesso, porterà un grande beneficio alla nostra città.
Avrei voluto poter difendere un’opera in cui ho creduto e credo, pur rilevando le eventuali responsabilità della situazione odierna, ma non mi è stato concesso.
Stando così le cose, se questo è l’atteggiamento della maggioranza, credo sia chiaro a tutti perché non ne faccio più parte.
Noi di FLI non siamo così e non ci teniamo ad esserlo.
Lasciamo volentieri agli altri le poltrone ed i posti di potere, se il prezzo da pagare per mantenerli è attendere sempre che sia qualcun altro a dire cosa si deve fare o dire.

Giuseppe Fossati
Capogruppo FLI