Festival di Sanremo e amministrazione: il parere di un nostro lettore

20 febbraio 2011 | 14:28
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Festival di Sanremo e amministrazione: il parere di un nostro lettore

“Da domani si torna a rompere gli ammortizzatori sulle solite buche e a pagare fior di quattrini per parcheggiare, per chi prende il bus è aumentato il biglietto (tanto lo pagano solo gli onesti e i babbei) però canticchiando un motivetto nuovo”

Il Festival è terminato, non staro qui a evidenziare e criticare la penuria e la penosa apparizione di improbabili fiori "sanremesi" ma non "sanremaschi"; le sparate del sindaco sul bagno di folla che, a suo dire, ha invaso Sanremo per merito suo e dell’onnipresente Giuffra e non per vedere gli artisti; l’approssimativa organizzazione della viabilità che ha impedito ad un’ambulanza di giungere prontamente sul posto; stenderò un velo pietoso sulle dichiarazioni del sindaco (un bel tacer non fu mai scritto) in merito al "braccino corto dei commercianti" (perchè lui prima di fare il sindaco era per caso ricercatore al CERN?) da cui la giusta reazione dell’amico
Gianni Ostanel.
Chiedo scusa ma è più forte di me e devo esprimermi: Ammesso e non cencesso che qualcuno abbia il braccino corto è sempre meno grave che aver la lingua troppo lunga e sparare c…..(omissis).
Archiviato quanto sopra, ha vinto Roberto Vecchioni, un poeta prestato alla canzone, un testo che molti dovrebbero ascoltare attentamente e fare un approfondito esame di coscienza: sempre che ne abbiano una.
Roberto Benigni ha tenuto alto il sentimento di Italianità e devoluto il suo compenso ad un ospedale.
Durante la canzonetta goliardica di Luca e Paolo, il Silvio non ha telefonato per protestare.
Tutto sommato è andata bene, ringraziamo i Sanremesi che hanno sopportato i disagi e appuntamento al prossimo anno con la solita approssimazione da parte dell’Amministrazione Comunale.
Da domani si torna a rompere gli ammortizzatori sulle solite buche e a pagare fior di quattrini per parcheggiare, per chi prende il bus è aumentato il biglietto (tanto lo pagano solo gli onesti e i babbei) però canticchiando un motivetto nuovo.
Gianni Calvi