Caso mense a Dolceacqua, lunga riunione. Il sindaco Civardi: “E’ una guerra tra poveri”/ FOTO
Numerosi genitori degli alunni della scuola Media della Val Nervia di Dolceacqua si sono dati appuntamento, questa sera, su invito dei sindaci dei paesi della vallata, per discutere il futuro della scuola minacciato dai recenti tagli. Assente la scuola
Era gremita di genitori l’aula consigliare di Dolceacqua dove, questa sera, si è svolta la riunione voluta dai genitori con i sindaci dei paesi della valle, per discutere del futuro della scuola media unica della vallata che ha sede a Dolceacqua. Erano presenti il Sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola, Il Sindaco di Camporosso Tiziana Civardi, il Sindaco di Isolabona Danilo Veziano, il Sindaco di Rocchetta Nervina Giampaolo Basso con il Vicesindaco Alina Gastaudo, e il rappresentante di istituto dei genitori Jacopo Leone. Grande assenti i rappresentanti della scuola: non vi erano, infatti, dirigenti scolastici di nessun livello.
La discussione è stata a tratti vivace, probabilemnte perchè, quando vi sono di mezzo i bambini, gli animi si scaldano più facilmente, ma è, comunque, sempre stata civilissima e propositiva da ogni parte.
L’obiettivo principale dei genitori e dei Comuni è quello di salvare la scuola garantendone l’alto standard qualitativo, standard che spinge anche genitori residenti sulla costa ad iscrivere in questa vallata i propri figli.
I tagli previsti dalla recente riforma Gelmini hanno messo a rischio, per l’anno scolastico 2011-12, il servizio mensa. Nella riunione odierna si è cercata una soluzione per mantenere attivo il servizio, nonostante la carenza di fondi. Particolarmente sentito l’argomento della sorveglianza della mensa scolastica al momento del pasto, compito che spetta, per contratto di lavoro, agli insegnanti e che, invece, a Dolceacqua, è affidato ad educatori esterni non insegnanti.
Tiziana Civardi, sindaco di Camporosso, nel suo intervento ha dichiarato: "Qui ci stiamo facedo la guerra tra poveri. Soldi non ce nesono, è inutile nasconderlo. Non dovremmo parlare noi di questo, ma dovremmo elevare il livello delle nostre rimostranze agli enti competenti (ministero della Pubblica Istruzione).
Per quanto riguarda affidare ad educatori esterni e non agli insegnanti il compito di sorvegliare i ragazzi durante l’ora del pasto, non sono daccordo in quanto anche l’andare a mensa è un momento formativo importante, la socializzazione, l’educazione alimentare e l’educazione a tavola devono essere seguite da personale qualificato dagli insegnanti. Ricordiamoci che in questo campo è competente il ministero della Pubblica Istruzione, non il Comune".
Della stessa opinione anche Alina Gastaudo, vicesindaco di Rochetta Nervina, che è insegnante.
Dopo una serie di interventi dei genitori, che hanno, anche, esposto casi personali e rimostranze sulla gestione dei pagamenti dei buoni pasto, il sindaco di Dolceacqua Gazzola ha esposto una proposta: "Vorremmo, come Comun,e farci carico del costo di 1 euro al giorno per ogni bambino in mensa, ed aumentare il buono pasto di 50 centesimi al giorno. Quindi, se oggi pagate 3,50 euro per i bambini residenti e 3,70 euro per i bambini non residenti, dall’anno prossimo vorremmo portare il costo a 4,00 euro e 4,20 euro giornaliero, per poter continuare a garantire il servizio mensa come è oggi".