Assessore Barbagallo: “Chiarezza sui muri a secco”

18 febbraio 2011 | 10:51
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Assessore Barbagallo: “Chiarezza sui muri a secco”

Per rendere più agevole il lavoro dei CAA, la Regione Liguria ha messo a diposizione sul sito www.agriligurianet.it un apposito strumento per l’individuazione delle particelle catastali ricadenti nelle zone a tutela ambientale

In merito alle notizie imprecise apparse sulla stampa nei giorni scorsi, riguardanti la disponibilità di fondi per gli aiuti al ripristino dei muri a secco da parte del Programma di Sviluppo Rurale, intervengo per fare chiarezza sulla situazione.

1) Il 25/03/2009 la Regione Liguria ha aperto un bando, con una disponibilità iniziale di € 1.430.000, per concedere un sostegno finanziario a chi (agricoltore professionale o meno) ripristina muri a secco, inseriti in terreni agricoli, crollati in seguito a eventi meteorici eccezionali. Il bando rimasto aperto per oltre un anno e 8 mesi, si è chiuso il 31/12/2010.

2) Alla dotazione finanziaria iniziale si sono aggiunte verso la fine del 2010, ulteriori risorse per € 5.716.528, portando quindi la dotazione finanziaria totale a € 7.146.528. Questa ulteriore somma, tuttavia, non è disponibile per tutto il territorio regionale, come la prima, bensì (per vincolo dettato dalla Comunità europea) riservata alle zone parco, alle zone “Natura 2000” e ad alcune altre zone con particolari valenze ambientali.

3) Risultano istruite 776 domande per un importo pari a € 6.068.000. L’importo disponibile, quindi, è sufficiente a coprire tutte le richieste, anche se un certo numero di domande, in particolare quelle arrivate nelle ultime settimane di apertura del bando, sono ancora in corso di istruttoria.

Si deve tuttavia fare chiarezza su una serie di questioni.

4) Esiste una somma maggiore (€ 5.716.528), disponibile solo dagli ultimi mesi del 2010, riservata alle zone con particolari valenze ambientali, e una somma minore, messa a bando fin dall’inizio (marzo 2009), senza limitazioni territoriali.

5) Fino al bando con limitazioni territoriali, era disponibile solo la somma minore (senza limitazioni territoriali). Quindi, per oltre un anno e mezzo, tutte le domande pervenute concorrevano ai pochi fondi disponibili.
Di conseguenza, molte domande sono rimaste non soddisfatte dal punto di vista finanziario.
Con le nuove risorse molte di queste domande saranno soddisfatte, sia direttamente (se si tratta di interventi inclusi nelle zone a particolare valenza ambientale), sia indirettamente, perché anche le domande che hanno già attinto dai “vecchi” fondi possono essere dirottate sui “nuovi” fondi, se si trovano nelle zone a grande valenza ambientale.

6) Per ottimizzare l’utilizzo delle risorse è necessario lavorare puntualmente sulle domande già presentate, verificando in che zona ricadono.

7) Questo lavoro non può essere eseguito automaticamente dalla Regione, perché dal punto di vista giuridico una domanda può essere modificata solo da chi l’ha presentata o dai suoi delegati (i centri di assistenza agricola autorizzati – CAA). La Regione ha già dato le disposizioni necessarie per operare correttamente la modifica delle domande.

8) È quindi necessario che i richiedenti e i loro delegati si attivino concretamente e rapidamente, dal momento che ci sono ancora risorse disponibili.
Chi si attarda a diffondere notizie inesatte e fuorvianti può solo portare confusione e far perdere risorse agli agricoltori.

Per rendere più agevole il lavoro dei CAA, la Regione Liguria ha messo a diposizione sul sito www.agriligurianet.it un apposito strumento per l’individuazione delle particelle catastali ricadenti nelle zone a tutela ambientale.