Approvata dal Consiglio regionale della Liguria la Legge sul Piano Casa. Ecco i benefici

“Le modifiche alla legge del Piano Casa – dichiara il consigliere Donzella – permettono di ovviare ad una serie di problematiche interpretative riscontrate e nel contempo, attraverso misure straordinarie, consentono di rilanciare l’attività edilizia”.
E’ stata dunque approvata dal consiglio regionale della Liguria la Legge del Piano Casa, un passaggio fondamentale che permetterà uno sviluppo ed una ripresa dell’economia regionale nel rispetto dell’ambiente e del territorio. La Legge è stata illustrata, nel ruolo di relatore in aula, dal consigliere regionale Massimo Donzella, in qualità di Presidente della VI commissione Territorio e Ambiente. “Le modifiche alla legge del Piano Casa – dichiara il consigliere Donzella – permettono di ovviare ad una serie di problematiche interpretative riscontrate e nel contempo, attraverso misure straordinarie, consentono di rilanciare l’attività edilizia”.
Si tratta di un lavoro che ha richiesto l’impegno di tutti i consiglieri regionali ed ha avuto il merito di ascoltare le categorie interessate, ordini professionali, parti sociali e associazioni ambientaliste. “Abbiamo voluto prestare attenzione alle esigenze del territorio considerando attentamente i casi concreti che si presentano nella quotidianità al fine di risolverli – prosegue il onsigliere regionale – Le modifiche apportate al testo legislativo ci consentono la più ampia e facile applicazione possibile come veniva chiesto da più parti. Una legge è buona quando è di facile interpretazione e di larga applicazione. Le finalità della legge si riassumono nel contrastare la crisi economica con interventi volti al rilancio dell’attività edilizia e alla riqualificazione del patrimonio urbanistico unitamente ad una forte valenza sociale”.
Le modifiche apportate chiariscono la precedente definizione di edifici “incongrui” che in passato hanno causato una serie di dubbi interpretativi tra i vari Comuni. Il disegno di legge ha individuato gli interventi suscettibili di riqualificazione edilizia, urbanistica e ambientale. “Ora finalmente vi sono contorni netti e precisi – sottolinea Massimo Donzella – che portano a definire “incongruo” l’immobile esposto ad un rischio idraulico e idrogeologico oppure quello che contrasta da un punto di vista statico e strutturale tale da comportare pericoli per la pubblica e privata incolumità; inoltre quegli interventi che possono interferire con le opere previste dalla pubblica amministrazione per realizzare infrastrutture; infine quando vi è incompatibilità e contrasto della funzione insediata o della tipologia della costruzione o per degrado rispetto al contesto urbanistico”.
Una legge a favore di tutti, che garantisce la parità di trattamento e presenta altre significative novità, quali l’individuazione del “sito” che è stato esteso da 5 a 25 metri. Rispetto alla precedente legge viene introdotta l’importante novità che consente di definire l’ultimazione dei lavori mediante la realizzazione dell’edificio al grezzo con la copertura. Riferimento sostanziale che rende omogeneo un concetto presente in altre leggi nazionali e regionali. Prevista anche l’ipotesi del mutamento d’uso di locali accessori (cantine ecc.) purché compresi nel perimetro dell’abitazione. Per quanto riguarda l’ampliamento in senso verticale che avrebbe potuto concretizzare dei problemi in termini di distanze si è ritenuto di porre un limite quando l’immobile si trova ad una distanza inferiore ai 10 metri con altro edificio fronte stante aventi pareti finestrate.
“Altro aspetto importante riguarda i “piccoli condoni”. Conformemente ad altre Regioni – precisa Donzella – abbiamo ritenuto di favorire il concetto di parità di trattamento. Chi in passato avevano fatto “piccoli condoni” al fine di rendere funzionale la casa potrà avvalersi del Piano casa. Il volume derivante dal condono viene sommato, ma nel momento in cui si chiede l’ampliamento, è sottratto il volume oggetto del condono precedente”.
“Ulteriore elemento qualificante – conclude Massimo Donzella – la possibilità di realizzare interventi di demolizione e ricostruzione di edifici a destinazione diversa da quella residenziale con un incremento fino al 35% qualora si mantenga la destinazione produttiva. Ciò potrà avvenire anche attraverso la delocalizzazione in altro sito. Qualora invece si vorrà effettuare la delocalizzazione e nel contempo il cambio di destinazione d’uso non potrà esserci un incremento volumetrico e l’intervento edilizio potrà essere eseguito solo in aree edificabili con i limiti, anche con riguardo all’altezza, previsti dallo strumento urbanistico comunale. Sarà
infine prevista la realizzazione di alloggi di edilizia abitativa convenzionale pari al 20% dell’intervento edilizio”.
Bisogna ricordare che questa legge, per la sua natura straordinaria, avrà effetti giuridici limitati nel tempo: sino al 31 dicembre 2013. Infine s’intende sottolineare che per questo motivo nel testo non sono state individuate le attività produttive, alberghiere, agricole, artigianali e industriali. Poiché s’intendono predisporre leggi di settore con effetti permanenti e non certo limitati nel tempo come quelli previsti dalla presente legge.