Anex e Anem: no alla tassa sui biglietti del cinema

La tassa consisterebbe in un balzello su un consumo culturale di natura popolare

Dopo il drastico taglio delle risorse destinate nel 2011 al finanziamento del Sistema Spettacolo, sembra che il governo stia pensando all’introduzione di un prelievo sul biglietto del cinema.
Anex e Anem, le associazioni dell’esercizio cinematografico italiano, ritengono del tutto improponibile e dannosa l’ipoteso di una tassa sui biglietti dei cinema.
Essa, infatti, consisterebbe in un balzello su un consumo culturale di natura popolare, dunque iniquo e inopportuno per tanti motivi:
– graverebbe inevitabilmente sui prezzi del cinema in una misura sproporzionata che potrebbe variare dal 15 al 30 %, con il rischio di un forte calo di pubblico e conseguente chiusura di sale;
– comporterebbe l’articolata politica di agevolazioni perseguita dai cinema sin dall’introduzione dell’euro (giovani, anziani, scuole, feriali, essai, abbonamenti: oggi il prezzo medio del biglietto non si discosta di molto da quello del 2002);
– inciderebbe sull’attività di un settore determinante per l’economia dell’industria cinematografica, che ha investito molto per raddoppiare il numero di schermi rendenti moderni e tecnologicamente avanzati.
Un eventuale prelievo potrebbe essere concepito soltanto nell’ottica di una legge organica di riforma del settore e con il coinvolgimento di tutti i media che utilizzano l’opera cinematografica.