Triora: ancora bufera politica nel Consiglio Comunale di ieri

21 gennaio 2011 | 19:28
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Triora: ancora bufera politica nel Consiglio Comunale di ieri
Triora: ancora bufera politica nel Consiglio Comunale di ieri
Triora: ancora bufera politica nel Consiglio Comunale di ieri
Triora: ancora bufera politica nel Consiglio Comunale di ieri

“Il Sindaco ha chiuso la seduta del Consiglio lasciandoci tra il pubblico: è una vergogna e scriveremo al Prefetto” dice Fulvio Bianchi

Dopo che la seduta in prima convocazione di lunedì scorso è andata deserta, si è svolto oggi, in seconda convocazione, il Consiglio comunale di Triora.
Il Consiglio è iniziato con un po’ di ritardo, a causa del mancato arrivo, per malattia, del Segretario comunale Angeloni, che si è fatto sostituire dal dott. Maurelli di Taggia.
Unico punto all’ordine del giorno, la surroga dei quattro consiglieri di minoranza che si sono dimessi la scorsa settimana: Luana Bertol, Nino Gramegna, Angela Astini, Renato Lanteri. Dopo le opportune verifiche, sono stati accettati come consiglieri: Fulvio Bianchi, Igino Lanteri, Ivano Arnaldi, Giuseppe Faraldi.

"Dopo la surroga – afferma Fulvio Bianchieravamo convinti che il Sindaco ci concedesse in quanto Consiglieri a tutti gli effetti di poter prendere posto nei banchi del Consiglio riservati alla minoranza. Volevo intervenire per un breve saluto alla cittadinanza a cui volevo annunciare le nostre dimissioni immediate, invece il Sindaco ha immediatamente chiuso la seduta del Consiglio lasciandoci tra il pubblico. E’ una vergogna e scriveremo al Prefetto".

Terminato il Consiglio comunale, i quattro consiglieri si sono dimessi. Ora sarà convocato un nuovo Consiglio comunale per surrogare l’ultima persona della lista di minoranza Silvia Siccardi. Al termine di questa estenuante procedura ognuna delle liste di maggioranza e minoranza non avrà più persone da surrogare.
Oggi il Consiglio è formato da 5 Consiglieri di maggioranza più il Sindaco. "Ormai è del tutto chiaro che il Sindaco e i Consiglieri di maggioranza non hanno a cuore il bene del paese e della cittadinanza" dicono dalla minoranza.