“Tria Ora” di Gianmarco Parodi: la recensione di un’appassionata lettrice

4 gennaio 2011 | 13:14
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“Tria Ora” di Gianmarco Parodi: la recensione di un’appassionata lettrice

“in questo mondo ci sono ragazzi come l’autore che dimostrano di credere fortemente di poter ritrovare una luce sempre accesa sotto le macerie della decadenza morale del nostro tempo”

A più di sei mesi dalla sua uscita il libro di Gianmarco parodi, TRIA ORA (fantasy ambientato nel medievale borgo dell’entroterra TRIORA, nonchè paese delle streghe) fa ancora parlare di sé. Eccone qui l’esempio con una bellissima recensione di un’appassionata lettrice della città dei fiori.

Di M. Vesco
“Essere o non essere…
Morire, dormire, sognare forse”

Molte cose sono state dette e scritte da persone competenti su TRIA ORA e sul suo giovane autore,
Gianmarco Parodi.
Non sono né un critico letterario, né un giornalista, però dopo aver letto questo piccolo grande libro,
intriso di mistero e magia, è sorto in me il desiderio di comunicare ciò che mi ha risvegliato sul
piano delle emozioni ed alcuni spunti di riflessione che mi ha suggerito, al di là di critiche
positive o negative.

La mia attenzione è stata catturata, già all’inizio dell’opera, dal modo così spontaneo, schietto e
diretto con cui l’autore si rivolge al lettore nell’introduzione. E’ nata subito una sorta di naturale
empatia.

E così, pagina dopo pagina, parola dopo parola, sono stata piacevolmente “costretta” a seguire le
vicende, come se fossi stata condotta per mano attraverso lo srotolarsi di cunicoli, scale, discese,
salite, stanze, camminamenti sotterranei e bui.

Un viaggio dentro il ventre della Madre Terra che inevitabilmente mi ha rievocato i sotterranei del
nostro essere, le innumerevoli stanze in cui abitano gli aspetti più reconditi e sconosciuti di noi
stessi; oppure i momenti bui dell’esistenza, i tratti di vita in cui ci si perde e si vaga senza bussola.

I due amici, protagonisti della storia, a somiglianza dell’Ulisse dantesco, mossi da una forte
curiosità, oltrepassano i limiti del mondo conosciuto per sondare l’ignoto: forse ognuno di loro,
senza l’altro, non avrebbe osato intraprendere un viaggio pericoloso verso mete sconosciute.
( Perché uno dei due amici è senza nome? E’ forse una di quelle parti nascoste della personalità
del protagonista stesso… oppure è il simbolo dell’Amicizia, in senso assoluto…)

E quando i due amici vengono separati, si sentono persi. In nome della grande amicizia che li unisce
l’uno trova dentro di sé il coraggio di affrontare prove difficilissime, anzi sovrumane, per cercare di
salvare l’altro: bellissima esaltazione di un valore fondamentale della nostra esistenza!

In ogni personaggio e situazione ho trovato riferimenti alla realtà umana di ogni tempo e messaggi
che oltrepassano la funzione propria del momento.
Tutta la narrazione della lotta contro il Male è un susseguirsi di situazioni, colpi di scena, episodi
sconvolgenti che mi hanno letteralmente incatenato al libro e talmente coinvolto da sentirmi
fisicamente presente accanto ai personaggi.
E’ un continuo incalzare di sentimenti contrastanti che portano i personaggi ad agire: disperazione,
coraggio, rabbia, terrore, accettazione, ribellione.

La parte della storia in cui ho colto il lato più poetico della prosa dell’autore, l’aspetto più sensibile
e romantico del suo carattere, la delicatezza dei sentimenti è quella dedicata alla figura femminile:
l’amore che salva l’amato, l’amore che va oltre i confini del tempo e dello spazio, l’amore che lascia
sempre una traccia di sé, una luce che non abbandona mai.

Questo libro mi ha lasciato messaggi di speranza: in questo mondo ci sono ragazzi come l’autore
che dimostrano di credere fortemente di poter ritrovare una luce sempre accesa sotto le macerie
della decadenza morale del nostro tempo.

TRIA ORA
Gianmarco Parodi, pp. 120, Euro 10,00, 2010 – ISBN 978-88-95396-24-8

Dalla 4a di copertina:
Due ragazzi ed una notte insonne.
Due caratteri e due storie che si intrecciano in una sola amicizia.
La ricerca ostinata di un segreto celato da un antico borgo di montagna detto “paese delle streghe”, Triora. Una storia che si cala fin sottoterra, nel cuore pulsante della roccia, dove essa, viva testimone del passato riposa, e dove strane e potenti presenze sono sintomo di un’arcana superstizione. Tria Ora, l’antico nome, dal latino significa "tre bocche"; questo è il punto di partenza di un viaggio che scava non solo nella nuda terra, ma anche nei luoghi più segreti della mente e del cuore di due persone. E’ proprio in questi luoghi che talvolta vivono entità, e sentimenti, che sanno oltrepassare perfino lo spazio. Ed il tempo.