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/Pasquale Indulgenza: “La questione criminale nel Ponente ligure”
12 gennaio 2011 | 20:23
“Non viene compreso, peraltro, che molte forme di delinquenza, superficialmente definite come manifestazioni di “microcriminalità”, sono in realtà le spie o gli ingredienti di ben altre e ben più potenti connessioni criminali”
Il fenomeno mafioso è un fenomeno ultramoderno che agisce anche nel nostro territorio. Esso, ben lungi dall’essere un antico retaggio di alcune realtà regionali, non ha confini e si muove a proprio agio, con la globalizzazione in atto, laddove si intensificano i fenomeni di terziarizzazione speculativa del tessuto economico e si allargano incontrollatamente e in misura abnorme i margini di profittevolezza attesi dalllo svolgimento delle diverse attività, proprio come è stato consentito che avvenisse negli ultimi decenni in tutto il Ponente Ligure. Le politiche di sistematica deregolamentazione del mercato del lavoro e di privatizzazione delle risorse pubbliche hanno finito per rendere ancor più fragili e permeabili gli assetti economici, sociali e civili delle comunità locali.
Il ceto politico che si riconosce nel PdL berlusconiano, nazionale e locale, continua a sottovalutare pubblicamente il peso crescente della grande criminalità organizzata, come riscontriamo dalle dichiarazioni riferite alla realtà della provincia di Imperia, malgrado l’evidenza e la consistenza dei riscontri investigativi e giudiziari. Criminalità che si alimenta anche della corruzione e del malaffare diffusi nelle pieghe degli apparati pubblici. Non viene compreso, peraltro, che molte forme di delinquenza, superficialmente definite come manifestazioni di "microcriminalità", sono in realtà le spie o gli ingredienti di ben altre e ben più potenti connessioni criminali.
Questo ceto politico si mostra quindi inadeguato a governare credibilmente ed efficacemente la situazione in essere, dei cui fenomeni deteriori, in primis della questione criminale, non vede la complessità e la profondità, che imporrebbero invece di farne una vera e propria emergenza democratica per la quale mobilitare l’intera società e non già un problema da delegare ai soli apparati di polizia nell’illusione che esso sia risolvibile solamente in grazie di arresti eclatanti, pur necessari.
Nel riconoscere la bontà dell’azione tenuta localmente dalla Magistratura e dalle Forze di Polizia impegnate nel contrasto alla criminalità di stampo mafioso, noi ci attendiamo proprio una presa di coscienza collettiva che sia l’inizio di una indispensabile rinascita civile.
Il ceto politico che si riconosce nel PdL berlusconiano, nazionale e locale, continua a sottovalutare pubblicamente il peso crescente della grande criminalità organizzata, come riscontriamo dalle dichiarazioni riferite alla realtà della provincia di Imperia, malgrado l’evidenza e la consistenza dei riscontri investigativi e giudiziari. Criminalità che si alimenta anche della corruzione e del malaffare diffusi nelle pieghe degli apparati pubblici. Non viene compreso, peraltro, che molte forme di delinquenza, superficialmente definite come manifestazioni di "microcriminalità", sono in realtà le spie o gli ingredienti di ben altre e ben più potenti connessioni criminali.
Questo ceto politico si mostra quindi inadeguato a governare credibilmente ed efficacemente la situazione in essere, dei cui fenomeni deteriori, in primis della questione criminale, non vede la complessità e la profondità, che imporrebbero invece di farne una vera e propria emergenza democratica per la quale mobilitare l’intera società e non già un problema da delegare ai soli apparati di polizia nell’illusione che esso sia risolvibile solamente in grazie di arresti eclatanti, pur necessari.
Nel riconoscere la bontà dell’azione tenuta localmente dalla Magistratura e dalle Forze di Polizia impegnate nel contrasto alla criminalità di stampo mafioso, noi ci attendiamo proprio una presa di coscienza collettiva che sia l’inizio di una indispensabile rinascita civile.
Pasquale Indulgenza
segretario provinciale P.R.C./FdS