Lettrice preoccupata: “Mio marito deve lavorare in Francia, qui non c’è più lavoro nell’edilizia”

22 gennaio 2011 | 21:32
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Lettrice preoccupata: “Mio marito deve lavorare in Francia, qui non c’è più lavoro nell’edilizia”

“Ci continuano a dire che le cose vanno bene, il nostro Paese è uscito dalla crisi meglio di altri, ma non mi sembra la verità dato che a 100 Km dall’Italia si lavora”

Caro Direttore, le scrive una moglie, una mamma ed una donna molto preoccupata del futuro, mi chiamo Pasqualina. Mio marito è un artigiano, ha una piccola impresa: lui, mio figlio e 2 dipendenti.
Lavorano nell’edilizia, sono molto bravi, erano molto richiesti qui nella nostra Provincia. Dico erano perché ora non lo sono più, il lavoro è calato moltissimo negli ultimi 2 anni soprattutto a Sanremo.
I privati non li chiamano più, dicono che non hanno molti soldi a disposizione ed anche se volessero fare dei lavori, preferiscono aspettare “tempi migliori”, la crisi si fa sentire ancora pesantemente e la gente è molto preoccupata.
Gli enti pubblici, tipo il Comune a Sanremo, non apre più cantieri, non spende per aggiustare le scuole, le palestre, le strade, i marciapiedi, l’illuminazione, le piazze, ecc… Tutti lavori che fino a circa 2 anni fa erano un ottimo sostegno per le ditte come la nostra che grazie a questi interventi ed altri realizzati con i privati, si riusciva a lavorare ed a guadagnare decentemente.
Anche qui, dico decentemente perché con tutte le tasse e le spese che ci sono da pagare quando si fanno le cose tutte in regola, di guadagnato rimane ben poco, che soddisfazioni…

Ora mio marito è costretto tutti i giorni ad alzarsi alla mattina alle 05.30, prepararsi e partire per la Francia, sì perché in Francia è in atto una grossa ristrutturazione di palazzine vecchie, costruite male, che intorno non hanno del verde per centinaia di metri. Oltre a palazzine che vengono ristrutturate, nelle periferie delle grandi città, tipo Nizza e Marsiglia, altre vengono demolite e ricostruite in maniera più vivibile, con più verde e parcheggi. Questi lavori vengono realizzati tramite privati ma con grossi contributi degli enti pubblici.
Quindi molte ditte italiane sono oggi in Francia per lavorare, da noi tutto questo è un sogno. Tutti i giorni compreso il Sabato loro sono là, arrivano la sera tardi, circa le 22.00, quando oramai nostro figlio piccolo, 5 anni, dorme già, quindi per giorni non incontra il papà. Scrivo questa lettera non per lamentarmi, ma descrivere una situazione che vivono decine di persone a Sanremo che conosco, madri e mogli molto preoccupate per il futuro. Dove andranno a lavorare i nostri figli domani se oggi è già molto difficile, se non impossibile, guadagnare il giusto per vivere?

Ci continuano a dire che le cose vanno bene, il nostro Paese è uscito dalla crisi meglio di altri, ma non mi sembra la verità dato che a 100 Km dall’Italia si lavora. Ci hanno sempre detto che avrebbero messo tutto a posto, tanto lavoro, ricchezza, benessere, ed invece è tutto tremendamente peggiorato, non si lavora e non si mangia più come prima. Perché in Francia le ditte lavorano, gli enti pubblici spendono per ristrutturare le loro città e da noi in Italia è tutto trascurato, abbandonato?
Ancora ieri leggevo sui giornali che la pista ciclabile verrà abbandonata, senza luce, senz’acqua, senza manutenzione del verde, ma come è possibile, sembra di essere in un Paese del terzo mondo. Fino a 2 anni fa lavoravamo, a Sanremo, in città, il Comune spendeva, aggiustava, ristrutturava e realizzava grandi lavori, così facendo coinvolgeva anche le ditte locali. E oggi? niente, tutto finito. Come mamma sono veramente preoccupata e come moglie sono triste, triste di vedere e vivere le conseguenze di scelte molto sbagliate, di iniziative fallite e di quel modo di fare in maniera non competente da chi ci governa. La verità è che i cittadini tutti sono stati abbandonati, traditi e presi in giro da mille promesse faraoniche. Mentre noi paghiamo con i nostri sacrifici, senza tante speranze nel futuro, i responsabili di questa situazione con che cosa pagano? La politica è chiusa nei palazzi per salvare il profeta, e il popolo fuori ha fame, non lavora e non vede libertà, sì la libertà di vivere in maniera serena e con la possibilità di costruire un futuro per i propri figli.
Anche se oggi è più facile dire “tanto sono tutti uguali”, io credo ancora che la buona politica esiste, quella in grado veramente di risolvere i problemi e di sostenere e fare crescere il benessere del nostro amato Paese. I cittadini chiedono questo, non importa chi governa, ma ridateci il nostro futuro perché oggi viviamo in tunnel e non si vede la via di uscita. Grazie per lo spazio.