Domenica 30 gennaio a Pieve di Teco antiquariato, arte e cultura

27 gennaio 2011 | 21:11
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Domenica 30 gennaio a Pieve di Teco antiquariato, arte e cultura

A partire dalle ore 15.30, sarà possibile visitare il suggestivo Teatro Salvini (il teatro più piccolo d’Europa) ed alcuni tra i principali siti di interesse storico e culturale

Dalle ore 9 di domenica 30, consueto appuntamento, sotto i portici medievali del centro storico, con il mercatino dell’antiquariato.
Numerosi espositori provenienti dalla Liguria, dal basso Piemonte e dalla vicina Francia, rappresentano un’occasione ghiotta per gli appassionati e per i collezionisti di oggetti d’epoca.
Il tutto, passeggiando sotto i quattrocenteschi portici del centro storico medievale e trascorrendo in modo sano una tranquilla giornata di festa tra gli antichi e moderni negozi aperti tutto il giorno: un “centro commerciale naturale…..dal 1400”.

Inoltre, a partire dalle ore 15.30, sarà possibile visitare il suggestivo Teatro Salvini (il teatro più piccolo d’ Europa) ed alcuni tra i principali siti di interesse storico e culturale quali la Collegiata San Giovanni Battista, il Museo delle Maschere di Ubaga, il Museo di Arte Sacra “Madonna della Ripa”, l’Oratorio San Giovanni Battista.
All’interno del S.A.A.C.S. “Sebastiano Manfredi” (Spazio d’Arte Cultura e Storia – sala espositiva “M. Barli”) situato in piazza Borelli, sarà visitabile la mostra d’arte dal titolo “Inaspettatamente a Pieve”.

“Inaspettatamente a Pieve”
“Città di Pieve di Teco, paese di poche anime ma, con un cuore pieno di preziose opere architettoniche e urbanistiche.
Vivere in un luogo esteticamente bello sicuramente stimola negli abitanti la ricerca di forme espressive artistiche come dimostra, per limitarci all’ultimo secolo, il consistente numero di pittori Pievesi: Rambaldi, Barli, Gian Musso, Rosaldo……..
Un po’ di stupore, quindi, ma tanta gioia nello scoprire che tale fonte di bellezza non si è ancora esaurita, anzi che a seguire le orme dei Maestri sono in molti.
Con questa mostra si presentano, infatti, cinque artisti “non noti”che dimostrano come Pieve riesca ancora a fornire motivazioni valide per affidare ad un pennello la parola delle loro emozioni.
La selezione non è stata fatta in base a criteri stilistici o a linguaggi espressivi ma, più umilmente, guardando all’amore che questi pittori hanno per il nostro paese: chi per nascita e chi per adozione.
Nessuno di questi artisti “vive d’arte” e, in questo caso, è un aspetto di grande e positivo rilievo perché ciò che esprimono nelle loro opere è una parte di sé che non è ad uso commerciale ma una parte vera ed autentica che accettano di condividere.”