Casinò: dura presa di posizione di Snalc sulla diminuzione degli introiti dell’anno 2010
“La casa da gioco per invertire il trend negativo, per produrre maggiori utili e per dare ancora impulso allo sviluppo economico, turistico, sociale, culturale della città, ha bisogno di buoni amministratori”
La diminuzione degli introiti dei giochi di 5 milioni di euro nel 2010 è ascrivibile solo in parte alla crisi economica e finanziaria e alla concorrenza delle nuove realtà di gioco. Gli amministratori della Casinò S.p.A. hanno notevoli e gravi responsabilità per il continuo peggioramento dei conti economici nella gestione della casa da gioco. Negli ultimi anni la diminuzione continua degli introiti dei giochi ha causato pesanti conseguenze negative sul bilancio del comune di Sanremo e degli altri Enti beneficiari, sull’occupazione e sul reddito dei dipendenti.
Gli amministratori hanno fatto tante enunciazioni ma di fatti positivi se ne sono visti ben pochi. Tutti gli obbiettivi di crescita dei proventi di gioco che hanno indicato nei vari piani sono stati puntualmente disattesi. Hanno fatto sprechi nella gestione delle risorse finanziarie e non sempre hanno applicato i principi di economicità e di trasparenza. Hanno amministrato male gli investimenti finanziari destinati al rinnovo delle slot macchine e alla promozione del gioco. Hanno gestito male le risorse umane e hanno creato un management inefficiente e costoso.
Non hanno messo in atto iniziative adeguate per aumentare la clientela dei giochi tradizionali, americani e meccanici. Non hanno elaborato progetti idonei a far crescere la produttività e la redditività di ogni segmento di gioco. In tutte le aziende gli amministratori rispondono dei risultati conseguiti durante la loro gestione. In qualsiasi azienda, a fronte di risultati così marcatamente negativi, gli amministratori lascerebbero l’incarico portandosi via con loro tutta la dirigenza e qualora non lo facessero volontariamente sarebbero gli azionisti a mandarli via.
Il Comune di Sanremo e la Provincia di Imperia non possono esimersi dall’effettuare una valutazione dell’operato degli amministratori e dei risultati da essi conseguiti per accertare la sussistenza dei presupposti di buona capacità gestionale e non possono non agire di conseguenza per salvaguardare gli interessi e il futuro della casa da gioco. La casa da gioco per invertire il trend negativo, per produrre maggiori utili e per dare ancora impulso allo sviluppo economico, turistico, sociale, culturale della città, ha bisogno di buoni amministratori. La casa da gioco, a parere della scrivente, ha bisogno di due dirigenti: il direttore dei giochi ed il direttore del personale e della funzione amministrativa e finanziaria.
I nuovi dirigenti devono essere cercati all’esterno dell’azienda. Devono avere elevate competenze per poter gestire efficacemente la fase evolutiva e fortemente competitiva del mercato del gioco d’azzardo. Devono essere messi nella condizione di poter svolgere un ruolo fondamentale nell’elaborazione e nell’attuazione delle politiche di crescita delle attività di gioco. La società non deve più stipulare ai futuri dirigenti dei contratti “blindati” e a tempo indeterminato. Una parte dei loro compensi deve essere commisurata agli aumenti di produttività. Il loro operato deve essere costantemente verificato.
Nell’ottica di efficienza dei costi e di incremento degli incassi, si ritiene necessario che venga riconsiderato e valorizzato il ruolo dei quadri. Per eliminare anacronistici e dannosi personalismi nella gestione delle attività aziendali, occorre ricondurre la funzione dei quadri dentro i parametri di una moderna cultura d’impresa (Lavoro di squadra, rotazione periodica negli incarichi di lavoro nell’ambito delle rispettive aree, diffusione della conoscenza, flessibilità nelle mansioni, distribuzione dei carichi di lavoro, ecc.).
La casa da gioco non ha bisogno di un lungo elenco della spesa. Ha invece bisogno di nuove strategie e di nuovi progetti concreti con analisi dei costi e dei benefici. La casa da gioco ha bisogno di una svolta per poter ritornare a crescere.
Il Segretario Snalc
Lorenzo Semeria