Al Teatro comunale di Ventimiglia il 3 febbraio parte la stagione di prosa 2011

14 gennaio 2011 | 12:38
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Al Teatro comunale di Ventimiglia il 3 febbraio parte la stagione di prosa 2011
Al Teatro comunale di Ventimiglia il 3 febbraio parte la stagione di prosa 2011
Al Teatro comunale di Ventimiglia il 3 febbraio parte la stagione di prosa 2011
Al Teatro comunale di Ventimiglia il 3 febbraio parte la stagione di prosa 2011
Al Teatro comunale di Ventimiglia il 3 febbraio parte la stagione di prosa 2011
Al Teatro comunale di Ventimiglia il 3 febbraio parte la stagione di prosa 2011

La stagione con la direzione artistica Luciano Maggi e la direzione organizzativa Monica Castello

Il programa delal stagione 2011 presso il Teatro Comunale di Ventimiglia.
Direzione artistica Luciano Maggi
Direzione organizzativa Monica Castello

3 febbraio "Italian Beauty" di Leonardo Manera, con Leonardo Manera e Walter Maffei
Regia Marco Rampoldi
Sono diversi i “mostri” che affollano il nostro Paese, nelle strade, in televisione, nei palazzi della politica… ci sono fenomeni dello schermo sfornati dai reality, ci sono fantastici esponenti di partiti sempre nuovi, ci sono imprenditori rampanti e ruspanti-chic, ci sono uomini e donne sempre più soli alla ricerca di briciole di felicità. Sono mostri che generano orrore ed insieme desiderio di emulazione.
Leonardo Manera, con la sua comicità capace di scendere negli abissi, di cogliere tutto il grottesco della vita e di sfiorare la tristezza attraverso la poesia, viaggia in un paese di mostri, che è il nostro Paese di oggi, per raccontarcelo senza pregiudizi ma con divertimento e passione attraverso cinque personaggi modello, accompagnato in quest’avventura dall’’illusionista Walter Maffei.

17 marzo "Volare" di e con Gennaro Cannavacciuolo, regia di Marco Mete
Un tuffo emozionate nella storia di Domenico Modugno, personaggio simbolo della grande canzone italiana, che Cannavacciuolo, Premio ETI 2009 Olimpici del Teatro come attore non protagonista, propone in una reinterpretazione personale di grande effetto . Nella prima parte le canzoni dialettali e macchiettisti che, da “la donna riccia” a “U pisci spada” a “Io mammeta e tu”, fino ai monologhi teatrali ed al suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia “Tommaso D’Amalfi”; nella seconda parte da atmosfera brechtiana, largo alle canzoni più famose come “Vecchio frac”, “Tu si na cosa grande”, “Resta cu mme”, sino a “Nel blu dipinto di blu”.
Uno spettacolo coinvolgente ed interattivo, applaudito dalla critica più esigente, che propone un alternarsi sottile di momenti comici e di alcuni più melanconici, di aspetti gioiosi e di suggestive evocazioni poetiche.

31 marzo "Roma ore 11" di Elio Petri, con Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariangela Torres, regia Miti Pretese
Lo spettacolo è tratto dall’omonimo testo di Elio Petri, punto d’arrivo dell’indagine condotta dall’allora giovanissimo giornalista che per quello che poi sarebbe stato l’omonimo film di Cesare Zavattini.
La genesi è un fatto di cronaca avvenuto a Roma la mattina del 15 gennaio 1951: il crollo di una scala in una palazzina di via Savoia 31, che travolse più di duecento giovani donne accorse a quell’ora e su quella scala per un annuncio che recitava così: “signorina giovane intelligente volonterosissima attiva conoscenza dattilografia miti pretese per primo impiego cercasi”.
Da quell’indagine Petri trasse un affresco della vita delle ragazze italiane degli anni Cinquanta arrivando ad analizzare ciò che aveva messo in relazione tante vite diverse: il bisogno morale, materiale, psicologico , la presa di coscienza della condizione sociale e psicologica della donna.
Le quattro interpreti di questo spettacolo, Premio ETI Olimpici del Teatro 2008 come spettacolo d’innovazione, portano sulla scena i sentimenti di queste ragazze, i loro sogni,le reazioni della realtà circostante, senza cadere nella retorica civile ma bensì con un forte richiamo alla vita.

21 aprile "Molly B." di J. Joyce, con Iaia Forte, regia di Carlo Cecchi
Iaia Forte, guidata da Carlo Cecchi, riscrive il monologo di Molly Bloom contenuto nell’Ulisse di J. Joyce, trasformando Molly in Marianna Fiore, una trentatreenne napoletana passionale, sentimentale, carnale e viscerale che accoglie il pubblico distese su un letto al centro del palcoscenico e dà sfogo ai propri pensieri,lasciandosi andare ad un flusso di coscienza in cui prendono corpo ricordi, immagini, amori, in un condensato di lascivia, ingenuità,sincerità e tenerezze.
Se Molly è la parodia di Penelope Marianna è il suo contrario, passionale ed infedele. L’allestimento prevede la presenza/assenza del marito, idealmente steso ai piedi del letto ed inconsapevole dei veri desideri di sua moglie, mentre Marianna racconta la sua relazione con Peppino, l’uomo che riesce a farla sentire veramente donna, fantasticando sul suo futuro e su nuove avventure. Padrona assoluta della scena, Iaia Forte improvvisa prendendo a preteso suoni e rumori provenienti dall’esterno per far vivere la sua Molly, farla cantare, sorridere, commuovere, in un flusso ininterrotto di stati d’animo.

28 aprile "Passio Mariae" di Renzo D’Inca e Paola Marcone, con Paola Marcone, Carlo Gambaro, Andrea Omezzoli, regia Paola Marcone
Uno spettacolo in linea con il periodo in cui viene messo in scena, la settimana di Pasqua.
Passio Mariae è un santino,una relilquia di madre con il figlio morto in grembo. La gioia ed il dolore più grandi raccolti nelle braccia di una donna. E’ una processione, un incontro di musica, canto e rito, dove l’identità devozionale dei misteri pasquali si sdoppia e si confonde in un riflesso video. Il mistero della Fede e della Resurrezione in un Destino preannunciato, nella consapevolezza di una donna che sa di dover sopravvivere al figlio.
Il mistero divino nella sua misticità e nella sua tragedia umana.

5 maggio "Novecento napoletano" con Federico Salvatore e Rosaria De Cicco, regia Bruno Garofalo
In uno spettacolo di grande impatto visivo e vocale viene raccontata a teatro l’anima più profonda della canzone classica napoletana, e di conseguenza della tradizione italiana, puntando dritto al cuore. Uno spettacolo che a vent’anni dal suo debutto si presenta in una nuova versione,coinvolgente ed accattivante, una piccola enciclopedia di ciò che a Napoli si trasforma in musica dall’amore alla preghiera, dall’attività commerciale all’arte di sopravvivere, dall’invettiva alla denuncia sociale. Un quadro di tradizione in cui si rispecchia l’umanità intera.

26 maggio "Prosa in Opera Prima"
Un titolo che nasconde un segreto, una sorta di “sorpresa dello chef” in un teatro che rappresenta, per la sua storia, la forte voglia di cultura del Ponente ligure.
Per la prima volta il teatro Comunale di Ventimiglia avrà una prima assoluta, ancora in fase di allestimento, una “prosa in opera prima” appunto, di cui a stagione avanzata si conoscerà il vero titolo. Intanto lasciamo a voi il piacere e la curiosità della sorpresa.