Sergio Scibilia (PD): “Scullino dimostra l’ennesimo esempio di intolleranza”
27 dicembre 2010 | 18:54
“Un Sindaco che stabilisce ogni giorno una lista di buoni e cattivi, convinto di essere semplicemente un uomo di partito e non il Sindaco di tutti, creando forti malumori, divisioni e rancori tra le persone”
Siamo costretti per l’ennesima volta ad assistere ad un comportamento inaccettabile di un pubblico amministratore che dovrebbe svolgere un ruolo imparziale e di garanzia a favore ed in rappresentanza di tutti i cittadini, di tutta la comunità senza discriminazioni politiche o religiose.
Il Sindaco di Ventimiglia, con i toni che ha voluto riaffermare con le ultime dichiarazioni contro due lavoratori, non ha svolto il ruolo di riconosciuto rappresentante della collettività locale , ma ha voluto affermare il suo stile di “capetto da quartierino” , che si impone con arroganza e non da garante istituzionale votato dai cittadini.
Senza stupirsi di quello che ha affermato, esprimiamo la nostra contrarietà, il nostro fastidio a questo ennesimo esempio di intolleranza, che espone la pubblica amministrazione in una deplorevole diatriba.
L’abitudine a colpire personalmente un soggetto che ha mostrato idee contrarie alle sue, sia un dipendente, un amministratore pubblico, un giornalista o un cittadino, è diventato ormai un rito quotidiano per il nostro Sindaco.
La nota stonata di questa imbarazzante situazione è data da due aspetti principali , la prima che questi attacchi vengono svolti utilizzando la carica di pubblico amministratore nella veste di rappresentante eletto delle pubbliche istituzioni, la seconda di non poco conto, è dato dall’amministrazione da cui provengono lezioni di moralità.
Il Comune di Ventimiglia è attualmente governato in modo autoritario, ma non autorevole, da una persona sola al potere, che con la propria arroganza è stato capace di essere rigido con i propri nemici e molto disponibile con le persone a lui vicine.
Un Sindaco che stabilisce ogni giorno una lista di buoni e cattivi, convinto di essere semplicemente un uomo di partito e non il Sindaco di tutti, creando forti malumori, divisioni e rancori tra le persone.
Il Partito Democratico quale rappresentante di una vasta fetta della popolazione ventimigliese, oggi interviene non a difesa di situazioni personali riguardanti procedimenti che sono sotto esame da altre istituzioni imparziali che ancora devono esprimersi , ma a difesa del diritto al lavoro, alla tutela dei più deboli ed a difesa di elementi principali della Costituzione italiana, quale la rappresentanza sindacale dei lavoratori.
Nella differenza delle opinioni e della mansioni, chiediamo che sia sempre garantito il rispetto umano e la dignità delle persone , e non di seconda importanza, il ruolo di rappresentanza dei lavoratori che il sindacato , attraverso i suoi dirigenti , svolge ogni giorno con riconoscimento totale della nostra carta costituzionale, e che deve essere potuto svolgere senza rischiare di essere intimoriti o essere messi al bando con modi poco democratici e tolleranti .
Il Partito Democratico continuerà a svolgere il proprio ruolo attento di persecutore della eguaglianza, con responsabilità, senza odi e rancori , conoscendo i propri limiti nel massimo rispetto di chi non la pensa come noi.
Nessuno può affermare la propria idea o verità ad ogni costo ma la deve mettere al confronto degli altri.
Il Sindaco di Ventimiglia, con i toni che ha voluto riaffermare con le ultime dichiarazioni contro due lavoratori, non ha svolto il ruolo di riconosciuto rappresentante della collettività locale , ma ha voluto affermare il suo stile di “capetto da quartierino” , che si impone con arroganza e non da garante istituzionale votato dai cittadini.
Senza stupirsi di quello che ha affermato, esprimiamo la nostra contrarietà, il nostro fastidio a questo ennesimo esempio di intolleranza, che espone la pubblica amministrazione in una deplorevole diatriba.
L’abitudine a colpire personalmente un soggetto che ha mostrato idee contrarie alle sue, sia un dipendente, un amministratore pubblico, un giornalista o un cittadino, è diventato ormai un rito quotidiano per il nostro Sindaco.
La nota stonata di questa imbarazzante situazione è data da due aspetti principali , la prima che questi attacchi vengono svolti utilizzando la carica di pubblico amministratore nella veste di rappresentante eletto delle pubbliche istituzioni, la seconda di non poco conto, è dato dall’amministrazione da cui provengono lezioni di moralità.
Il Comune di Ventimiglia è attualmente governato in modo autoritario, ma non autorevole, da una persona sola al potere, che con la propria arroganza è stato capace di essere rigido con i propri nemici e molto disponibile con le persone a lui vicine.
Un Sindaco che stabilisce ogni giorno una lista di buoni e cattivi, convinto di essere semplicemente un uomo di partito e non il Sindaco di tutti, creando forti malumori, divisioni e rancori tra le persone.
Il Partito Democratico quale rappresentante di una vasta fetta della popolazione ventimigliese, oggi interviene non a difesa di situazioni personali riguardanti procedimenti che sono sotto esame da altre istituzioni imparziali che ancora devono esprimersi , ma a difesa del diritto al lavoro, alla tutela dei più deboli ed a difesa di elementi principali della Costituzione italiana, quale la rappresentanza sindacale dei lavoratori.
Nella differenza delle opinioni e della mansioni, chiediamo che sia sempre garantito il rispetto umano e la dignità delle persone , e non di seconda importanza, il ruolo di rappresentanza dei lavoratori che il sindacato , attraverso i suoi dirigenti , svolge ogni giorno con riconoscimento totale della nostra carta costituzionale, e che deve essere potuto svolgere senza rischiare di essere intimoriti o essere messi al bando con modi poco democratici e tolleranti .
Il Partito Democratico continuerà a svolgere il proprio ruolo attento di persecutore della eguaglianza, con responsabilità, senza odi e rancori , conoscendo i propri limiti nel massimo rispetto di chi non la pensa come noi.
Nessuno può affermare la propria idea o verità ad ogni costo ma la deve mettere al confronto degli altri.