PSI Liguria: dal 2011 pensione sempre più lontana e difficile

27 dicembre 2010 | 13:25
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PSI Liguria: dal 2011 pensione sempre più lontana e difficile

In questo modo, lo stato risparmia, in 10 anni, 36 miliardi di euro

Si fa sempre più lontana, anche per chi ne ha i requisiti, la data per precepire la pensione.
Da gennaio, al sistema dello scalino e delle quote, si aggiungono gli effetti della recente manovra del governo Berlusconi.

Fino al 31 Dicembre 2010, un lavoratore dipendente, per maturare il diritto alla pensione di anzianità, dove aver compiuto 60 anni di età ed averne 35 anni di contributi, oppure 59 anni di età ed oltre 35 di contributi. In entrambi i casi la somma dei due requisiti, deve essere pari a 95.

I socialisti – dichiara Maurizio Viaggi, segretario del Psi Ligure – vogliono uscire da quel silenzio che circonda questo problema denunciando i gravi disagi che i lavoratori, in attesa di pensione, si verranno a trovare con l’anno nuovo.
Da gennaio scatta il terzo scalino, la quota passa a 96. L’età minima per uscire dal lavoro sale a 60 anni di età e 36 anni di contributi necessari. Ma se i contributi sono 35 anni, l’età sale a 61 anni e per i lavoratori autonomi tutto va aumentato di un anno.
Su questo s’innesta il meccanismo delle finestre, previsto dal governo Berlusconi, su cui in troppi hanno taciuto i vergognosi effetti.
Un volta che il lavoratore ha raggiunto i requisiti per la pensione, il lavoratori dipendenti dovranno aspettare ancora 12 mesi e gli autonomi 18 mesi per percepirla.
Anche alla pensione di vecchiaia, che si ottiene quando si raggiungono i 65 anni di età per gli uomini e 60 anni per le donne, si applica il meccanismo delle finestre portando l’età effettiva a 66 e 61 anni.

A tutto questo, non possiamo tacere il balzo fatto dalle donne dipendenti pubbliche, che vengono ora parificate, per le scadenze pensionistiche, agli uomini o la situazione che si prospetta per i nostri giovani, che possono dire addio ad una pensione equa che garantisca una dignitosa vecchiaia.

Comprendiamo gli effetti del sistema pensionistico sull’economia del paese, non siamo a far populismo – ribadisce Maurizio Viaggi – ma il diritto ad una pensione equa e dignitosa oggi, ed in futuro per i nostri giovani, è sicuramente uno degli obiettivi che un prossimo governo, alternativo all’attuale, si deve porre.