Problema rifiuti, Pasquale Indulgenza: “C’è bisogno di una vera svolta”
“Occorre ora, caduti nell’ennesima, grave e emergenza, cambiare davvero strada, verso un diverso modello ambientale e di sviluppo. Le priorità devono essere ridurre a monte i rifiuti prodotti, differenziare in modo
sistemico, recuperare e riutilizzare”
"Ieri sera l’Amministrazione Comunale di Imperia, costretta dai termini imposti dalla Legge Finanziaria, ha deciso di definire la gara per l’affido del servizio dei rifiuti e le complesse e delicate procedure che accompagneranno questo iter.
Si arriva a tale esito dopo anni e anni di rinvii, l’ultimo nel 2008, in attesa della messa in funzione di un ATO provinciale in realtà mai nato, e con una gigantesca discarica nel territorio comunale tenuta aperta per mezzo di proroghe, oggi chiusa per effetto di provvedimento dell’A.G.
Nella nostra provincia, a partire da Imperia, dobbiamo finalmente preparare la strada che ci consentirà di farla finita con il sistema delle megadiscariche, inquinanti e onerose.
Occorre riconoscere che ad Imperia decenni del ‘combinato disposto’ fatto della proprietà privata della discarica e della partnership e direzione della società partecipata da parte del medesimo soggetto imprenditoriale hanno ottenuto risultati scarsissimi, favorendo principalmente il privato. Si guardi, a titolo paradigmatico, ai livelli bassissimi di differenziata, per decenni del tutto trascurata. Ma, del resto, con il sistema a suo tempo concepito e la convenzione che l’ha retto, non poteva che andare così!!
Sono del tutto evidenti, in questo, le responsabilità, il ritardo culturale e l’incompetenza del ceto politico dominante nel nostro territorio.
Occorre ora, caduti nell’ennesima, grave e emergenza, cambiare davvero strada, verso un diverso modello ambientale e di sviluppo. Le priorità devono essere ridurre a monte i rifiuti prodotti, differenziare in modo sistemico, recuperare e riutilizzare ogni materiale. E’ quella che chiamiamo linea "rifiuti zero".
Una linea che si sta sperimentando con enorme successo in diverse parti d’Italia.
E proprio alla luce delle migliori esperienze nazionali, riteniamo che solo la raccolta differenziata del tipo ‘porta a porta’, cointeressando e corresponsabilizzando adeguatamente i cittadini, possa consentire di raggiungere le percentuali di cui abbiamo bisogno e favorire, nel contempo, lo sviluppo di una filiera industriale del recupero e del riciclo. Non corrisponde al vero, come ancora ieri è stato sostenuto in Aula da alcuni esponenti della Maggioranza di Destra (la consigliera della Lega Nord Parodi, ad esempio) che essa sia difficilmente praticabile in un territorio con le caratteristiche urbane quale il nostro. Lo dimostrano le buone pratiche e le gestioni di servizi realizzate in centinaia di comuni con problematiche del tutto analoghe al nostro.
Ribadiamo anche, sempre sulla scorta di evidenze scientifiche e sperimentali di livello internazionale, che i suddetti obiettivi si possono raggiungere senza ricorrere ad alcun tipo di smaltimento che preveda combustione (dai termovalorizzatori alla produzione di Cdr), nociva per la salute e l’ambiente.
E’ possibile, invece, solo che lo si voglia a livello civico e politico, dare vita ad un sistema partecipato che sposi intelligentemente, a favore delle comunità e delle generazioni future, la priorità ecologica della salvaguardia ambientale con la valorizzazione innovativa di risorse economiche.
Il nostro impegno sarà volto a far maturare questa determinazione."