Nel carcere di Sanremo |
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Detenuto disabile morto a 27 anni, Luigi Manconi: “Non è una morte naturale”

28 dicembre 2010 | 18:00
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Detenuto disabile morto a 27 anni, Luigi Manconi: “Non è una morte naturale”

Luigi Manconi, presidente dell’associazione ‘A buon diritto’, scrive al ministro della giustizia Angelino Alfano, sul caso del detenuto disabile deceduto nel carcere di Sanremo

‘Ma è una morte naturale questa?’: lo domanda polemicamente Luigi Manconi, presidente dell’associazione ‘A buon diritto’, al ministro della giustizia Angelino Alfano, con riferimento al decesso di un detenuto disabile avvenuto nel carcere di Sanremo.
‘Fernando Paniccia – ricorda Manconi in una nota – aveva 27 anni e pesava 187 chili. Dichiarato invalido al 100%, avrebbe concluso la sua pena tra dodici mesi. A 19 anni era finito per la prima volta in carcere per un furto di tre palloni da una palestra. Da allora aveva trascorso in una cella gran parte della sua vita. Ora si dice che sarebbe deceduto a causa di un arresto cardiocircolatorio, che è come dire che è morto perchè il suo cuore ha cessato di battere’.

‘In ogni caso la sua non è una ‘morte naturale’: quando si pesa 187 chili in un sistema penitenziario affollato di 26mila detenuti più di quelli previsti, e dove tutti i servizi sono drammaticamente deficitari, morire non ha nulla di naturale. Palesemente è il carcere che uccide’, conclude Manconi.