Considerazioni su visita effettuata agli ospedali di Imperia e Sanremo da Consigliere Regionale Idv

2 novembre 2010 | 09:22
Share0
Considerazioni su visita effettuata agli ospedali di Imperia e Sanremo da Consigliere Regionale Idv

“Al Pronto Soccorso le attese, seppur per casi non gravi (codici verdi o anche bianchi), possono arrivare anche a 7,8 ore; praticamente per una stupidaggine si può passare una intera giornata all’interno della struttura” segnala un nostro lettore

Alcuni giorni fa ho saputo della visita effettuata agli ospedali di Imperia e Sanremo dal Consigliere Regionale dell’IDV e presidente della Commissione Sanità della Regione, dicendo che avrebbe fatto altrettanto per quello di Bordighera. Essendo io un utente mi sento in diritto oltrechè in dovere di dare alcuni ‘consigli’ al Consigliere.
Spero abbia lasciato per ultima la struttura di Bordighera perché consapevole della poco invidiabile situazione in cui versa. Credo sia sotto gli occhi di tutti che, tranne alcune eccezioni, il resto presenta carenze imbarazzanti. Dei vari reparti ho per fortuna solo sentito parlare, ma posso portare la mia personale esperienza vissuta al pronto soccorso. Voglio subito chiarire che, secondo il mio parere, si tratta principalmente di un problema di carenza di personale che pare essere cronico ma che, mi dicono, a volte ha rischiato di avere serie conseguenze. È incredibile che in questo pronto soccorso il personale sia costretto a lavorare in tali condizioni soprattutto nel periodo estivo quando la cittadinanza aumenta in maniera considerevole.
Le attese, seppur per casi non gravi (codici verdi o anche bianchi), possono arrivare anche a 7,8 ore; praticamente per una stupidaggine si può passare una intera giornata all’interno della struttura. Sono stato testimone di un episodio in cui un signore esasperato per l’attesa ha perso la pazienza e, non conoscendo la situazione in cui è obbligato a lavorare il personale, ha offeso con parole pesanti ogni operatore ‘gli capitasse a tiro’ certo di avere a che fare con fannulloni e scansafatiche solo perché magari li vedeva non fare nulla nell’attesa che l’unico medico presente (o forse due) portasse a termine la visita in corso per passare alla successiva.
Quello che fa pensare è che, a quanto pare, la situazione è la stessa da anni e, d’accordo che rispecchia quello che accade nel resto d’Italia però credo, forse, si possa fare di meglio. Visto che ne parlo approfitto per fare un appunto anche per quanto riguarda la portineria di questa struttura. L’altra notte mi sono dovuto recare proprio a questo pronto soccorso per un piccolo incidente di un amico. Appena arrivato ho visto che la portineria/centralino come esisteva non c’è più ma è stato messo uno squallido bancone all’entrata con un cartello con scritto ‘Punto Accoglienza’ (o qualcosa del genere). Seduto a questo bancone era presente la guardia giurata che vigila di notte nella struttura, intirizzito dal freddo visto che in quel punto non esiste alcun genere di riscaldamento e dalla porta automatica entra aria ad ogni accesso. Non si capisce come sia possibile pensare che una persona possa svolgere il proprio lavoro per otto ore, di notte, in un posto come quello.
Senza dimenticare che di giorno ci sono i dipendenti USL che prima operavano al centralino all’interno di un ufficio e che ora svolgono il compito di accoglienza obbligati a quel bancone esterno. Come potranno resistere in pieno inverno quando le temperature scenderanno di almeno altri 10-12 gradi rispetto ad ora? Quando hanno pensato al da farsi era così difficile capire che forse era più logico costruire qualcosa di simile agli altri ospedali? Un gabbiotto chiuso non doveva essere troppo dispendioso visto che ora, dovendo obbligatoriamente risolvere il problema, saranno costretti a correre ai ripari con qualche escamotage che molto probabilmente avrà un costo maggiore. Sono del parere che l’entrata di uno stabile, qualunque esso sia, rispecchia quello che poi si troverà all’interno, diciamo che entrando in questo ospedale il primo impatto non è certo il massimo.
Insomma spero che il signor Consigliere nella prossima visita promessa dedichi tutto il tempo necessario per rendersi conto appieno di quanto avviene in questo ospedale e magari, laddove sia possibile, porre rimedio".