Festa di San Romolo |
Sanremo
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La giornata del Santo Patrono con il Cardinal Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia

14 ottobre 2010 | 07:40
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La giornata del Santo Patrono con il Cardinal Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia

Don Giacomo Simonetti: “Una giornata caratterizzata dal commosso ricordo di Papa Giovanni Paolo II, la cui figura è stata continuamente richiamata per la presenza del suo segretario personale, che ha condiviso con Karol Wojtyla oltre quarant’anni di vita”

Straordinaria festa del Patrono S. Romolo per la partecipazione dell’Arcivescovo di Cracovia, il card. Stanislaw Dziwisz quella di ieri nella città dei fiori. Una giornata caratterizzata dal commosso ricordo di Papa Giovanni Paolo II, la cui figura è stata continuamente richiamata per la presenza del suo segretario personale, che ha condiviso con Karol Wojtyla oltre quarant’anni di vita. Una presenza invisibile, palpabile, -anche per il timbro baritonale della voce del suo segretario-, che non ha fatto ombra al doveroso culto della comunità sanremese al Santo Patrono, mentre ha provocato un’intensa emozione tra i numerosi fedeli, le autorità, i concelebranti della solenne Messa alle ore 10,30 nella concattedrale di San Siro. Attorniavano il Cardinale, mons. Careggio vescovo di Ventimiglia-Sanremo, mons. Barsi arcivescovo di Monaco Principato, mons. Lupi di Savona, mons. Barabino emerito di Ventimiglia-Sanremo e molti sacerdoti. Nel saluto iniziale, il card.Dziwisz manifestava la gioia di poter venerare il Patrono di una città conosciuta in tutto il mondo, ringraziando per l’invito l’amico vescovo Careggio. Questi sottolineava come disegno provvidenziale che la più volte sollecitata visita si realizzasse nel suo 15 anniversario di episcopato voluto personalmente dal Papa, che all’ordinazione si era fatto rappresentare dal segretario, latore anche di un suo messaggio. Il Vescovo ha ricordato la fraterna amicizia con “don” Stanislao, iniziata nel 1986 in occasione del suo servizio di preparatore e di guida degli itinerari alpini per le vacanze di Giovani Paolo II in Valle d’Aosta. Ha poi ricordato che nei 15 anni di ministero episcopale ha sempre avuto, a Chiavari e poi a Sanremo, conforto e sostegno nei momenti di difficoltà dai sacerdoti e dai fedeli. Se lo scambio di saluti dava un tono di familiarità e di amicizia nel nome di Giovanni Paolo II, l’assemblea mentre la liturgia si svolgeva solenne, era in attesa dell’omelia, dalla quale attendeva un messaggio che tramite la testimonianza sul grande Pontefice, attualizzasse il significato e il valore della venerazione al Santo Patrono. Questi, definito “defensor civitatis”, – ha ricordato il porporato- perché si era dimostrato pastore illuminato nella diffusione del vangelo, forte e fedele nella protezione del suo popolo dalle minacce dei popoli barbari e delle eresie, è modello dei veri pastori. Infatti l’ansia apostolica rimane l’anima del ministero pastorale della Chiesa, tramite pastori dalla dedizione assoluta, pronti a spendersi fino a dare la vita. La Chiesa considera santi questi pastori. “Giovanni Paolo II si è dedicato a portare l’annuncio evangelico in tutto il mondo a tutti gli uomini credenti e non credenti – ha ricordato il Cardinale –ne sono testimonianza le visite alle parrocchie romane, i viaggi apostolici in Italia e in tutto il mondo per un totale di 667 in 129 paesi” Chi lo spingeva era la forza dello Spirito Santo, che Dziwisz ha riconosciuta nel suggestivo fatto dei funerali, quando il vento apriva e muoveva le pagine dell’evangeliario posto sul feretro, come sollecitazione a tutta la Chiesa ad andare dovunque per annunciare il Vangelo.”Guai a me se non predicassi il Vangelo” è il monito dell’apostolo Paolo con la raccomandazione: “Ammonisci, esorta…” oggi specialmente nella lotta contro satana. Sanremo, conosciuta per i fiori, il festival, le manifestazioni, non può trovare in questi la salvezza, quanto più distraggono dall’accogliere il messaggio cristiano. E avviandosi a conclusione ha ripetuto il forte appello di Giovanni Paolo II all’inizio del pontificato “Non abbiate paura di aprire le porte a Cristo”, perché questo darà nuova linfa alla vita cristiana:a giovani, autorità, sacerdoti, a tutta la comunità. Infine un augurio al vescovo che come ha guidato il Papa, sappia ancor più guidare la sua comunità diocesana “aiutatelo. Tutti vi affido alla Vergine Maria”. La celebrazione ha visto il Sindaco offrire il cero votivo e recitare la preghiera per invocare la protezione di San Romolo. Altro significativo gesto l’offerta dei doni, pane e vino per la Messa e i prodotti tipici. La giornata del porporato è stata lunga e impegnativa con la partecipazione pomeridiana, nella quale il Comune ha insignito il titolo di cittadino benemerito al prof. Berz, e i premi San Romolo a: Don Fulvio Ferrari per l’Opera di Don Orione (per l’impegno sociale); e quelli per l’imprenditoria (Dott. Codoni), per la cultura (Dott.sa Forneris), per lo sport (Zirio). Ultimo appuntamento l’incontro alle ore 21 nella Concattedrale con la popolazione.Il porporato ha ricordato momenti particolarmente importanti del pontificato di Giovanni Paolo II, come l’intuizione delle Giornate Mondiali della Gioventù, anche attraverso le domande dei presenti. Ma la presenza del Card. Dziwisz, che è stato ospite dell’amico vescovo Alberto Maria Careggio nell’Episcopio di Villa Giovanna d’Arco, si conclude, oggi giovedì 14 ottobre dopo l’incontro con il clero diocesano nella Sala Giovanni Paolo II (Villa Giovanna d’Arco).

Don Giacomo Simonetti