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Esplosione in scantinato a Taggia: ancora in PERICOLO DI VITA Carmine Brusco e Antonino Longordo

5 ottobre 2010 | 12:11
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Esplosione in scantinato a Taggia: ancora in PERICOLO DI VITA Carmine Brusco e Antonino Longordo
Esplosione in scantinato a Taggia: ancora in PERICOLO DI VITA Carmine Brusco e Antonino Longordo
Esplosione in scantinato a Taggia: ancora in PERICOLO DI VITA Carmine Brusco e Antonino Longordo
Esplosione in scantinato a Taggia: ancora in PERICOLO DI VITA Carmine Brusco e Antonino Longordo
Esplosione in scantinato a Taggia: ancora in PERICOLO DI VITA Carmine Brusco e Antonino Longordo
Esplosione in scantinato a Taggia: ancora in PERICOLO DI VITA Carmine Brusco e Antonino Longordo

A scatenare la potente deflagrazione, udita fino a Castellaro (ad alcuni chilometri di distanza), sarebbe stato il tentativo dei tre di frantumare la polvere nera con un macinino del caffe’; c’è anche chi afferma che sarebbe stata una sigaretta accesa

Sono ancora ricoverati in pericolo di vita, rispettivamente al centro Grandi ustionati di Villa Scassi, a Genova e a quello di Milano: Carmine Brusco, 27 anni e Antonino Longordo, 29 anni, due dei tre ragazzi – il terzo e’ Vincenzo Martino, di 26 anni, ricoverato a Torino – rimasti gravemente feriti, domenica scorsa – in via San Dalmazzo, a Taggia – in seguito a un’esplosione verificatasi nello scantinato, dove stavano preparando una miscela esplosiva per i furgari, le tradizionali fontane di fuoco ottenute da tubi di cartone o bambu’ riempiti di polvere nera ed altri preparati chimici. Carmine e Antonino hanno ustioni sul 90 per cento del corpo; mentre Vincenzo ne ha riportate sul 40-50 per cento circa.

Per i primi due, i medici non si sentono ancora di sciogliere la prognosi e attendono di vedere la reattivita’ generale dell’organismo. Gli organi interni non dovrebbero aver subito gravi compromissioni, ma la situazione e’ critica. Specialmente per Carmine che e’ tuttora tenuto in coma farmacologico. Sulla dinamica dell’accaduto ci sono ancora indagini in corso da parte dei Carabinieri della locale Stazione.

A scatenare la potente deflagrazione, udita fino a Castellaro (ad alcuni chilometri di distanza), sarebbe stato il tentativo dei tre di frantumare la polvere nera con un macinino del caffe’, anche se la dinamica e’ ancora in fase di ricostruzione. Una cosa, tuttavia, e’ certa: Vincenzo, Carmine e Antonino, si stavano portando avanti nella confezione dei furgari. Carmine, infatti, aveva voluto anticipare i tempi, rispetto a febbraio – il periodo in cui si celebrano i festeggiamenti di San Benedetto e, quindi, ci sono i furgari – perche’ per quella data avrebbe potuto avere degli impedimenti. I tre rimangono indagati con le accuse di Fabbricazione di materiale esplodente e delitti colposi di danno.

Il sindaco di Taggia, Vincenzo Genduso, che ieri si era dichiarato addolorato per l’accaduto, segue costantemente l’evolversi delle condizioni di salute dei due ragazzi.