Centro massaggi “PROIBITI” nel privè della parrucchiera: denunciata coppia, acquisita lista clienti




Le tariffe ordinarie erano di 35 euro per un massaggio “normale”, con un eventuale supplemento di altri 35 per la fornitura di servizi “extra” ed alimentavano un giro di affari di svariate migliaia di euro al mese.
Un negozio di parrucchiera, di via Cavour (civico, 9), a Ventimiglia, nel prive’ del quale si nascondeva un centro benessere abusivo, gestito da cinesi e con possibilita’ anche di ottenere prestazioni di tipo sessuale, e’ stato individuato e chiuso dagli agenti del locale commissariato, che hanno denunciato: un italiano di 50 anni, M.D. e la moglie, W.X., di origine cinese, accusati di esercizio abusivo della professione e sfruttamento della prostituzione.
Il blitz e’ scattato, nel pomeriggio, di ieri, al culmine di una breve attivita’ investigativa – realizzata anche con riprese video e fotografiche – nel corso della quale i poliziotti hanno intercettato una decina di clienti.
Nei locali, durante i controlli, e’ stata rintracciata un quarantenne di origine cinese, ospitata presso l’abitazione dei titolari, che si pensa fosse dedita all’attivita’ della prostituzione. L’attivita’ di centro benessere e massaggi, svolta senza alcuna licenza e abilitazione all’esercizio della professione, era ‘complementare’ all’attivita’ di prostituzione, esercitata secondo un preciso tariffario corredato da una sintetica ma variegata simbologia in lingua cinese ed italiana, riportante le caratteristiche peculiari dei numerosi clienti, provenienti anche dalla vicina Francia e dal principato di Monaco, che venivano definiti come ‘generosi’, ‘avari’, ‘profumati’, ‘puzzolenti’ e via dicendo.
Le tariffe ordinarie erano di 35 euro per un massaggio ‘normale’, con un eventuale supplemento di altri 35 euro per la fornitura di servizi ‘extra’ ed alimentavano un giro di affari di svariate migliaia di euro al mese. Sono in corso ulteriori accertamenti per identificare la clientela e rintracciare eventuali altre ragazze che hanno lavorato in questo centro, i cui locali sono stati posti sotto sequestro dell’autorità giudiziaria di Sanremo.
Il negozio sorgeva vicino a un’impresa di onoranze funebri.