Sinistra Ecologia Libertà: per la riforma Gelmini una bocciatura senza appello
Il Laboratorio Sanremese del SEL rende noti i risultati del questionario di riflessione a proposito degli effetti percepiti della Legge Gelmini.
" La riforma Gelmini ne esce con una bocciatura a 360 gradi" Non ha dubbi Fulvio Rombo, portavoce sanremese di Sinistra Ecologia Libertà nel commentare i risultati del sondaggio condotto sabato scorso dal SEL in Piazza Colombo a Sanremo. " Certo – prosegue Rombo – con circa 170 questionari compilati non si può parlare di un campione ampio e totalmente rappresentativo dell’opinione pubblica. Quel che è certo però è che le considerazioni negative sulla ‘Gelmini’ sfiorano il 99%". Fanno eco a Rombo Giuseppe Carabalona e Pino Pannuti, due esponenti del locale SEL di cui il secondo dirigente scolastico in pensione: " Purtroppo con l’attuazione della ‘Gelmini’ vedremo in essere svariati problemi tra cui l’aumento degli alunni per classe, il tutto a scapito delle possibilità che ha un ‘insegnante di seguire gli studenti, e la scomparsa della figura del supplente. Supplente che semplicemente sarà sostituito da…nessuno. I ragazzi senza professore, durante l’ora di assenza dell’insegnante, verranno distribuiti tra le varie classi senza neanche un criterio logico."
Qui di seguito i risultati e le considerazioni di Sinistra Ecologia Libertà in merito al questionario distribuito in Piazza Colombo sabato 5 Giugno
Il Laboratorio Sanremese di Sinistra Ecologia Libertà rende noti i risultati del questionario di riflessione a proposito degli effetti percepiti della Legge Gelmini:
il numero delle persone contattate è stato di oltre 200: 178 i questionari compilati, con i seguenti dati:
Rispetto all’opinione sull’aumento del numero degli alunni per classe previsto dalla Legge:
per 176 la valutazione è negativa; per 2 è positiva
Rispetto alla riduzione del fondo per pagare i supplenti:
per 177 la valutazione è negativa; per 1 è positiva.
Rispetto alla diminuzione di fondi per alunni in difficoltà:
per 177, la valutazione è negativa; per 1 è positiva.
Rispetto al taglio di fondi nazionali per la formazione degli insegnanti:
per 173 il taglio è dannoso per una scuola di qualità; per 3 è necessario; per 2 è positivo e necessario.
Rispetto al fatto che le istituzioni locali non hanno più i fondi necessari per adeguare i fabbricati alle necessità degli alunni per la loro sicurezza:
177 hanno dato valutazione negativa; 1 ha definito ciò indifferente per quanto riguarda l’apprendimento;
Per quello che riguarda la valutazione complessiva della Legge Gelmini:
161 hanno dato valutazione totalmente negativa; per 1 la legge non cambia sostanzialmente nulla; per 12 vi sono più aspetti negativi che positivi; per 2 è nel complesso buona; per 1 è decisamente buona.
A fronte di questi risultati, ci sembra di poter dire che:
la valutazione sia generale, sia specifica degli effetti percepiti della riforma Gelmini da parte dei cittadini sia sostanzialmente negativa.
Sul piano delle valutazioni politiche: stiamo assistendo al progressivo smantellamento e svalutazione dell’istituzione scuola, secondo un disegno che esula da un serio progetto educativo, marciando in direzione di un impoverimento di risorse e di qualità. Questa riforma è un serio attacco alle persone e alle famiglie e rientra nel più generale ridimensionamento della spesa pubblica per istruzione, sanità, servizi sociali: in quest’ottica i più fragili sono i primi a soccombere; i più forti forse sopravviveranno, chi avrà la possibilità si rivolgerà alle scuole private.
Sinistra Ecologia e Libertà rivolge un appello:
• ai genitori, perché siano sensibili e responsabili rispetto a ciò che i figli vivono all’interno della scuola, e si attivino di conseguenza per organizzare nei territori e nei quartieri esperienze di consapevolezza, condivisione dei problemi, ribellione e trasformazione di questo stato di cose;
• ai docenti, perché non subiscano passivamente un tale rovinoso declino ma siano pronti, non soltanto a fare fronte alle difficoltà pratiche e quotidiane, ma anche a sconfiggere la rassegnazione e a far sentire la propria voce, coinvolgendo genitori e cittadini;
• ai partiti, alle associazioni e ai movimenti, alle organizzazioni sindacali, perché facciano propria la battaglia per la scuola pubblica, opponendosi al taglio delle risorse, all’erogazioni di fondi e/o facilitazioni alle scuole private, lottando per una scuola che sia intesa come comunità di crescita e formazione globale della persona, del cittadino, del suo futuro.