I maestri cestai Tosco-Emiliani in mostra a Palazzo Borea d’Olmo a Sanremo

29 giugno 2010 | 12:29
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I maestri cestai Tosco-Emiliani in mostra a Palazzo Borea d’Olmo a Sanremo
I maestri cestai Tosco-Emiliani in mostra a Palazzo Borea d’Olmo a Sanremo
I maestri cestai Tosco-Emiliani in mostra a Palazzo Borea d’Olmo a Sanremo
I maestri cestai Tosco-Emiliani in mostra a Palazzo Borea d’Olmo a Sanremo
I maestri cestai Tosco-Emiliani in mostra a Palazzo Borea d’Olmo a Sanremo
I maestri cestai Tosco-Emiliani in mostra a Palazzo Borea d’Olmo a Sanremo

Scopo della mostra è quello di far conoscere l’interessantissimo e , fino ad oggi, misconosciuto legame tra la produzione di cesti,in canne o vimini, e lo sviluppo del commercio floricolo in Riviera

Dal 24 Giugno al 11 Luglio si tiene, presso le sale del Museo Civico sanremese a Palazzo Borea d’Olmo, la mostra dal titolo:" Dall’Appennino Tosco-Emiliano alla Riviera di Ponente- Cestai e floricoltura dai primi del 900′. Storia e tradizione di una produzione artigianale".

Scopo della mostra – patrocinata dalla sezione di Sanremo dell’Istituto internazionale di Studi Liguri, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Sanremo, l’Unione Industriali della Provincia di Imperia ed il Centro Servizi per la Floricultura della Regione Liguria. – è quello di far conoscere l’interessantissimo e , fino ad oggi, misconosciuto legame tra la produzione di cesti,in canne o vimini, e lo sviluppo del commercio floricolo nel ponente dai primi del secolo scorso fino al dopoguerra. Fu infatti grazie all’arte dell’intrecciare cesti di canne, portata in Riviera da sapienti artigiani provenienti dall’Appennino Tosco-Emiliano, che in contemporanea con la costruzione della ferrovia costiera fecero si che la nostra provincia divenne il centro del commercio di fiori europeo. Le caratteristiche costruttive del cesto, il materiale di cui è composto e la sua naturale ‘traforatura’ fanno si che sia il contenitore ideale per il trasporto di fiori. Le piante al suo interno rimangono infatti areate e fresche, mantenedo così lntatte più lungo le loro caratteristiche olfattive ed estetiche.

La produzione artigianale di cesti divenne presto una delle maggiori occupazioni della zona, richiamando ondate migratorie dalle zone appenniniche del centro Italia, ed arrivando a contare fino a 40 aziende specializzate. Con l’avvento della plastica però, sul finire degli anni 50, i cesti vennero presto messi da parte e forse cancellati dalla memoria collettiva.

I commenti:

Giuseppe Di Meco, Assessore alla Promozione turistica ed alla Cultura del Comune di Sanremo:"Di meco:" Pur se questa è una mostra dimensionalmente piccola, è di enorme importanza dal profilo storico, culturale, sociale , economico e sociologico. Senza la cesta e senza quel modo particolare di intrecciare la canna, non si sarebbe potuto trasportare i fiori in giro per l’Europa e per il mondo. E’ stato di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’economia florovivaistica sanremese. Ci sembra giusto e doveroso riconoscere il lavoro di molti citta dini di Sanremo, arrivati dall’appennino tosco emiliano, per lavorare e per farci partecipi della loro professionalità."

Sandro Lorenzelli dell’Istituto studi liguri:"Il commercio dei fiori nasce in Francia parallelamente alla costruzione delle prime strade ferrate. In seguito, con l’arrivo nella riviera di ponente della ferrovia, il grosso del commercio floricolo e, nel contempo, l’attività dei cestai si sposta nelle nostre zone.Gente che proveniva da zone poverissime dell’appenino tosco emiliano, venute a sapere della crescente offerta di lavoro sviluppatesi in Liguria si trasferiscono da noi"

Antonio Borea,dirigente dell’assessorato alla Cultura :"E’ fondamentale che museo e biblioteca si aprano alla cittadinaza. E’ fondamentale fare iniziative legate alla storia di Sanremo. Nella frenesia dei giorni d’oggi si dimenticano anche cose relativamente recenti, fatti e storie come quelle dei cestai"

Giancarlo Benza, Presidente della sezione di Sanremo dell’Istituto internazionale di Studi Liguri:" Questa mostra è anche un’omaggio a tutti quegli immigrati che, in passato, hanno fatto grande l’economia di Sanremo, come ad esempio gli abruzzesi che, trasferitisi nellla frazione di Coldirodi prima della seconda guerra mondiale, hanno dato un’impulso fondamentale alla produzione floricola in Riviera"

Ermanno Lenzi, ex cestaio:" Ora con i cartoni tutto è cambiato, anche se è indubbio che i cesti mantengano il fiori più freschi, perchè grazie ai fori ed al materiale si assicura una maggiore ventilazione – e conclude – mi ricordo che , nonostante la produzione fosse artigianale, i pezzi realizzati potevano paragonarsi, come numero, a quelli di una fabbrica"