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Bentornato a casa, alpino Ugo Cagliari, Sanremo non ti dimenticherà mai.

5 giugno 2010 | 12:35
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Bentornato a casa, alpino Ugo Cagliari, Sanremo non ti dimenticherà mai.
Bentornato a casa, alpino Ugo Cagliari, Sanremo non ti dimenticherà mai.
Bentornato a casa, alpino Ugo Cagliari, Sanremo non ti dimenticherà mai.
Bentornato a casa, alpino Ugo Cagliari, Sanremo non ti dimenticherà mai.
Bentornato a casa, alpino Ugo Cagliari, Sanremo non ti dimenticherà mai.
Bentornato a casa, alpino Ugo Cagliari, Sanremo non ti dimenticherà mai.

Oggi, alle ore 11.00, si è svolta nella Sala Consiliare di Palazzo Bellevue,la cerimonia per consegnare ai parenti la piastrina di riconoscimento appartenuta al soldato Ugo Cagliari, alpino di Sanremo e disperso nella ritirata di Russia.

Oggi, alle ore 11.00, si è svolta nella Sala Consiliare di Palazzo Bellevue,la cerimonia per consegnare ai parenti la piastrina di riconoscimento appartenuta al soldato Ugo Cagliari, un alpino nato ad Altare (SV) nel 1921 e disperso nella ritirata di Russia.
La famiglia si trasferì, poco tempo dopo la sua nascita, a Bussana di Sanremo, dove risiedono tuttora alcuni suoi nipoti, uno dei quali, figlio di un suo fratello, porta il suo stesso nome.

Presenti alla cerimonia autorità civili e militari tra cui vari esponenti dell’Associazione Nazionali Alpini, il Vice Sindaco Claudia Lolli,
il Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo Mons. Careggio, i consiglieri comunali Tinelli e Pipione ( entrambi con il classico berretto dotato di penna nera a ricordare i loro trascorsi negli alpini durante il servizio militare) ed infine i parenti di Ugo Cagliari.

Il cimelio è pervenuto fino a noi grazie al lavoro di ricerca compiuto da alcuni alpini della sezione dell’Associazione Nazionale Alpini di Milano. E’ un evento unico, in quanto è la prima volta che questo tipo di cerimonia avviene in Liguria. E’ stato il Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo Mons. Careggio a benedire la piastrina prima di riconsegnarla ai parenti. La cerimonia è stata organizzata dal Comune di Sanremo in collaborazione con la sezione di Sanremo dell’Associazione Nazionale Alpini. Particolarmente toccante è stato il momento in cui il ‘Coro del Saccarello’, composto nella sua totalità da ‘penne nere’ ha intonato uno dei suoi tipici cori.

Grande la commozione che traspariva oggi dalle parole di tutti.  Il consigliere comunale Pipione ha ricordato che: "Quella in Russia fu un’avventura sciagurata e folle, ma gli alpini, nonostante ciò, dimostrarono tutto il loro coraggio , eroismo e senso del dovere". Anche Monsignor Careggio, con la voce rotta dal pianto ha voluto ribadire, citando le parole di Giovanni Paolo II: "Quando si sfilaccia il tessuto sociale di una nazione, tutto è possibile. Per questo motivo anche le generazioni più giovani devono mantenere intatto il ricordo di quei caduti, perchè cerimonie come quelle di oggi non rimangano solo forma senza sostanza – e conclude – io stesso sono figlio di un reduce, mutilato di guerra. Mi sento quindi ancora più vicino ai parenti del soldato Cagliari.". Presemte in sala anche il Cavalier Alberti, unico Alpino ancora in vita che abbia fatto parte dell’ A.R.M.I.R, il quale ha voluto sottolineare: "E’ triste che nessuna città in provincia abbia una lapide in ricordo dei propri caduti durante la II Guerra Mondiale, lapide che è altresì presente in ongi paese dell’entroterra fino alle più piccole frazioni. Confido che un giorno se ne vedano anche a Sanremo e Imperia, ma oramai ho quasi perso la speranza"