Viaggio studio di due liceali ai campi di sterminio di Dachau, Gusen e Mauthausen

16 maggio 2010 | 11:01
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Viaggio studio  di due liceali ai campi di sterminio di Dachau, Gusen e Mauthausen

Il prossimo ottobre, sempre tramite un concorso,
sarà possibile partecipare ad un viaggio studio presso il campo di sterminio di Natzweiler-Struthof, nel territorio francese dell’Alsazia-Lorena

L’esperienza qui raccontata è relativa ad un viaggio studio compiuto pochi giorni fa insieme all’associazione ANED di Imperia-Savona.
Chiara Amalberti e Giuseppe Picchianti, hanno vinto un viaggio studio ai campi di sterminio di Dachau, Gusen e Mauthausen promosso dall’associazione ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati Politici), sezione di Imperia-Savona. A seguito di un elaborato sui campi di sterminio, i due liceali hanno intrapreso questa esperienza, che insieme ad altri 40 giovani della provincia di Savona e agli accompagnatori Simone Falco e Rosanna Cervone, li ha portati alla conoscenza diretta di luoghi dove il terrore e la follia umana hanno compiuto le azioni peggiori che l’uomo possa mettere in atto nei confronti di un suo fratello. “La visione di Dachau e sopratutto di Mauthausen -spiegano i protagonisti Amalberti e Picchianti- sono stati per noi fonte di immenso dolore nel vedere mani scheletriche abbarbicate ai fili nei quali passava corrente elettrica che portava alla morte, ma al contempo abbiamo avuto la possibilità di vedere con i nostri occhi, di toccare con le nostre mani, quelle sensazioni e quelle cronache che troppo freddamente oggi si percepiscono solo sui libri di storia a scuola”.
Raccontano i due giovani delle loro lacrime nel vedere le foto di montagne di cadaveri ai piedi di un fantomatico albero di natale a Mauthausen dove al posto degli addobbi vi erano crani, corpi, semplici persone senza il diritto di vivere perchè contrarie politicamente alla follia razionale messa in atto dal partito nazista di Hitler con la complicità del partito fascista di Mussolini nel nostro paese. Sopratutto dopo l’8 settembre del 1943 e dopo gli scioperi bianchi del 1943, 1944 molti lavoratori o oppositori al totalitarismo nazifascista delle provincie di Imperia, Savona vennero, in primo luogo arrestati su ordine dei gerarchi fascisti e poi condotti in condizioni disumane attraverso carri bestiame o marcie di centinaia di chilometri fino a Mauthausen o Dachau, dove per condizioni di vita del tutto annullate, fame, stenti e cattiverie, erano liberi solo dopo essere passati per il camino. “Fino a quando non si provano certe emozioni, continuano Giuseppe e Chiara, anche se sei appassionato alla storia, non riesci a percepirle, ma dopo aver visto esperimenti come la benzina o l’acqua del mare, iniettati nel cuore di ebrei, omosessuali o prigionieri politici, capisci quanto sia importante apprendere, ricordare e sopratutto fare di tutto per far si che gli orrori consumati in questi campi dell’orrore, dove tra l’altro molti bambini e bambine nacquero e subito dopo morirono con un colpo di pistola
lanciandoli in aria, non avvengano mai più. Il giorno più importante anche dal punto di vista emotivo è stato senza dubbio domenica, dal momento che abbiamo preso parte alla manifestazione di tutti i paesi del mondo per il ricordo della liberazione di Mauthausen da parte degli americani nell’aprile 1945. Siamo stati anche sul monumento dei caduti italiani, dove abbiamo ricordato anche un nostro concittadino Olimpio Muratore, deportato a Mauthausen e mortovi nel settembre 1944. Quindi concludono: “Siamo partiti con lo spirito con cui Hannah Arendt, nel seguire il processo Eichmann del 1960, scrisse un saggio intitolandolo “La banalità del male”, chiedendoci anche noi fino a quanto il male possa banalizzare l’essere umano, trovando solo un minimo aggancio verso una verità che anche per chi non l’ha vissuta sulla propria pelle, è troppo dura da digerire:
l’annullamento della coscienza per lasciar spazio a quello che Kant definisce imperativo categorico, quel “devi” assoluto e quindi universale che possiede in sé i contrassegni dell’esercizio umano”. All’interno del viaggio non sono mancati anche piccoli momenti di svago, sopratutto con la visita di splendide città come Monaco di Baviera, Salisburgo e Innsbruck. L’associazione ANED di Imperia-Savona con la sua presidente Maria Bolla Cesarini, è da trent’anni impegnata a portare avanti queste forme di studio particolarmente utili alla crescita morale e sociale dei giovani, infatti il prossimo ottobre, sempre tramite un concorso,
sarà possibile partecipare ad un viaggio studio presso il campo di sterminio di Natzweiler-Struthof, nel territorio francese dell’Alsazia-Lorena, costruito nel 1940 con il fine di annientare tutte quelle persone, diventate semplici numeri dopo la deportazione, pericoli della razza ariana. Seguirà sempre nel mese di ottobre una visita al campo di transito di Fossoli, vicino Modena, con le scuole medie di Cairo Montenotte.

Chiara Amalberti, Giuseppe Picchianti, con la collaborazione di Donatella Lauria.