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Una lettrice replica alla mail di Silvia Lupi a favore della politica del sindaco Maurizio Zoccarato

2 maggio 2010 | 11:10
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Una lettrice replica alla mail di Silvia Lupi a favore della politica del sindaco Maurizio Zoccarato

“Mi sembra che i motivi per sostenere che le conseguenze dell’impossibilità (e non dell’incapacità), di mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale, siano sotto gli occhi di tutti”

Spett. Redazione,
Proprio in considerazione del non trascurabile fatto di pensarla diversamente, ritengo doveroso rispondere alla lettera della Signora Lupi della quale rispetto le opinioni, che tuttavia non posso condividere.
Ho appoggiato e accolto con grande entusiasmo l’elezione di questa Amministrazione, nei cui componenti la maggioranza degli elettori ha riposto fiducia e molte speranze, e dichiaro senza problemi di non avere nessun ripensamento in proposito tuttavia, alla luce di quella che è una inconfutabile realtà, mi domando da quali presupposti parta la Signora Lupi per sostenere la sua tesi. Un inguaribile ottimismo? Una cieca ed immarcescibile fiducia? L’intento di dare una boccata di ossigeno ai responsabili della cosa pubblica sanremese, assediati da critiche e rimbrotti?
E’ davvero troppo facile ed anche un po’ ingenuo il tentativo di rovesciare la frittata accusando i cittadini di scarsa collaborazione perchè, se è pur vero che la maleducazione regna sovrana, mi domando come mai essa sia tanto diffusa ed impunita a Sanremo, mentre ad Arma di Taggia, ad esempio, pare non pesare affatto sullo stato della Città. Lo stesso dicasi per molte altre località dove mi riesce difficile credere alla sola presenza di cittadini modello.
Il fatto è un altro ed è evidente. Questa Amministrazione ha commesso un errore capitale: quello di fare promesse che, allo stato delle cose, hadimostrato chiaramente ed inequivocabilmente di non poter mantenere. Non metto in discussione la buona fede ed i lodevoli intenti ma, senso di responsabilità e capacità nello svolgere certi ruoli, imporrebbero una saggia e lucida valutazione preventiva della situazione, cosa che evidentemente non è stata fatta con la dovuta prudenza.
Mi sembra che i motivi per sostenere che le conseguenze dell’impossibilità (e non dell’incapacità), di mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale, siano sotto gli occhi di tutti: lo stato della Città non è quello di prima, ma è visibilmente peggiorato, con un accattonaggio d’assalto, una prostituzione che dilaga e si propone in maniera sfacciata, lo stato di strade e marciapiedi che basta transitarvi per poterlo adeguatamente definire, il problema dell’abusivismo che continua ad essere fiorente ed invadente, lo stato dell’Autostazione di Piazza Colombo che continua ad essere malfrequentata e i cui problemi si pensa di risolvere chiudendo ai viaggiatori lo spazio sottostante o addirittura eliminandola creando altri problemi a coloro che, come razza in via di estinzione, ma ancora numerosa per scelta o per necessità, decide di servirsi dei mezzipubblici.
La situazione della viabilità e dei parcheggi non solo non è migliorata sotto nessun punto di vista, ma ha assunto un andamento schizofrenico: oggi qui, domani là, si paga, non si paga;  l’organico del Corpo di Polizia Municipale è sotto organico e senza rimedio, a causa del patto di stabilità che non consente assunzioni, mentre il maleducato impunito può continuare a
fare il comodo suo.
Il secondo punto negativo che personalmente addebito a questa Amministrazione è il tentativo di spostare l’attenzione dei Cittadini sulla realizzazione di grandi progetti che dovrebbero incoraggiarci a sperare in un futuro migliore: è un escamotage che tutte le Amministrazione hanno adottato e che ha lasciato solo strascichi di polemiche, un rimpallo di responsabilità e di accuse più o meno fondate tra i vari schieramenti che si sono alternati, con i medesimi risultati, alla guida di questa Città.
Un esempio eclatante riguarda la Pigna che, nel corso degli anni, è stata oggetto di programmazioni, progetti e propositi regolarmente vanificati per svariate ragioni, la prima delle quali richiama direttamente il punto primo della presente lettera: l’aver fatto incautamente promesse senza aver prima verificato, in concreto, di avere le possibilità per realizzarle.
In conclusione, proporsi come Amministratori comporta una notevole e gravosa assunzione di responsabilità; nessuno che non sia consenziente è obbligato a rivestire ruoli tanto importanti e pesanti da gestire ma, quando ha fatto la sua scelta e imboccato questa impervia strada è tenuto a dare il meglio di sè, a mettere in campo tutte le sue potenzialità e ad impiegarle con buon
senso ed equilibrio.
Una promessa in meno e una realizzazione in più, meno lustrini e più concretezza: nessuna persona onesta, sia pure di orientamento politico diverso, arriverebbe a criticare chi non ha fatto promesse sapendo di non poterle mantenere.
Proclami e dicharazioni ottimistiche si scontrano purtroppo con una realtà che le contraddice giorno dopo giorno e questo, se non fa venir meno la simpatia per i nostri Amministratori e la convinzione nella loro buona fede, proprio a motivo di queste ci spinge a sollecitarli ad un maggiore e più convincente pragmatismo.
Come risultato potremmo avere meno illusioni e, di conseguenza, meno delusioni.
Sarebbe già un significativo passo avanti.

Con i più cordiali saluti.

Teresa Barazzetti