Saluto di commiato a Roberto Baldassarre di Ernesto Ferrero, direttore del Salone del Libro
La camera ardente sarà allestita nella Richard West Memorial Gallery, già Biblioteca di Alassio. Il rosario si terrà, oggi, mercoledì 26 maggio alle
ore 19.30. Il funerale sarà celebrato giovedì 27 maggio, nella Chiesa di Sant’Ambrogio, alle ore 15.00
Non mi vergogno di dire che scrivo con le lacrime agli occhi. Da dieci anni, da quando cioè l’amministrazione cittadina mi ha gentilmente coinvolto nelle molteplici iniziative dei Premi Alassio e della Biblioteca sul mare, Roberto Baldassarre era diventato più che un amico: uno di famiglia, una presenza rassicurante e protettiva, un organizzatore inappuntabile, che vedeva, prevedeva e preveniva tutto. Uno di quelli su cui puoi contare sempre, capace di ogni finezza e sensibilità, ma sempre tenendosi un passo indietro, con la modestia dei liguri, che lavorano sodo ma non amano apparire. Si esprimono nei gesti concreti del fare, non in vane parole. Ritrovavo in lui certi memorabili personaggi dei racconti di Calvino. Per il suo tramite, l’ospitalità alassina, così attenta e cordiale, vorrei dire famigliare, è diventata unica e inimitabile, nel panorama degli eventi culturali italiani. E ogni anno a settembre, al termine della serata conviviale che chiude i Premi Alassio la giuria internazionale, i premiati, gli editori, gli ospiti, tutti, insomma, gli testimoniavano la loro gratitudine e il loro affetto con un applauso che era un vero boato. Lui quasi si schermiva, sorrideva imbarazzato in fondo alla sala.
La Biblioteca sul mare, un gioiello, un modello, una luminosa casa amica, aveva in lui il più efficiente e professionale dei direttori. Ogni anno, a ottobre, era sempre il primo a prenotare gli spazi e gli eventi per il Salone del libro, dove la presenza della Città di Alassio è diventata una tradizione apprezzata dai visitatori. Se l’Italia sta ancora in piedi, malgrado tutto, si deve proprio alla generosa, silenziosa dedizione di uomini come lui. Caro Roberto, dal profondo del cuore, grazie.
Ernesto Ferrero
Direttore del Salone del libro di Torino