Nota di Pasquale Indulgenza, Segretario Provinciale P.R.C. sul convegno dell’altro ieri al Palafiori
“Di grande importanza la prima parte dell’iniziativa, dedicata agli studenti delle medie inferiori e superiori, ma anche la riunione
pomeridiana è risultata straordinariamente efficace”
Vogliamo levare un vivo ringraziamento ai promotori del Convegno sul contrasto all’economia del crimine, tenuto l’altro ieri al Palafiori.
Sentivamo l’esigenza e l’urgenza di una simile riflessione.
Di grande importanza la prima parte dell’iniziativa, dedicata agli studenti delle medie inferiori e superiori, ma anche la riunione
pomeridiana è risultata straordinariamente efficace. Le cifre denunciate dal Procuratore Cavallone parlano da sole, a partire da quella di trecentocinquanta attentati in poco meno di un anno e mezzo, corrispondente ad 1 episodio per ogni 280 abitanti! E’ altresì estremamente significativo il ridottissimo numero di denunce riguardanti estorsioni, usura – reati tipici del racket – appena 65, che il magistrato addebita ad un rilevante problema "culturale e psicologico" presente nella nostra realtà. Problema che egli ha avuto modo di denunciare pubblicamente in più occasioni. Siamo sicuri che la relazione che terrà il Questore in occasione dell’odierna Festa della Polizia fornirà riscontri esaurienti di tale, complessiva situazione di gravità, già analizzata in rigorose indagini come il cosiddetto “Rapporto Carrer” del 2006 e nella relazione della Direzione Nazionale Antimafia redatta dalla dottoressa Anna Canepa nel 2009. E’ ormai del tutto chiaro ai vari operatori della Giustizia quanto profondamente si stia ramificando nel nostro territorio una criminalità di stampo mafioso dedita a tipiche attività illecite, ma anche perfettamente capace di sfruttare la possibilità di agire sul terreno dell’economia legale giovandosi delle grandi opportunità che si danno in un contesto in cui si moltiplicano gli appalti per opere pubbliche e le strutture economiche sono molto fragili, o reinvestendo in attività normali i capitali derivanti da quelle attività, o traendone da esse grandi profitti. Nel corso del convegno si è evidenziato un aspetto ulteriore, correlato con questo appena ripreso: quanto risulti favorevole (e a volte congeniale) a tale penetrazione quella ‘zona grigia’ costituita dai molteplici legami tra affari e politica, dai fatti di corruzione pubblica, dai reati dei colletti bianchi’ e ‘dei potenti’, per usare le tecniche definizioni sociologiche. Fenomeni che – come noto – non hanno mai smesso di essere largamente presenti anche nel nostro ambito provinciale.
Sono risultate fortemente incisive le parole della già citata Anna Canepa e dello stesso Procuratore sulla necessità di coscientizzare e coinvolgere rigorosamente le comunità locali, pur senza prestarsi a sensazionalismi, sulla presenza delle mafie nel territorio, nella considerazione che quando si inizia a dire che la mafia non esiste (o anche quando si afferma che libri e articoli su di essa appannano l’immagine di una certa realtà territoriale) che "si diventa particolarmente vulnerabili ad essa".
Un’ultima riflessione. Ci è piaciuto molto, durante la commemorazione del compianto dottor Pescetto, l’insistito richiamo ad un principio di legalità non inteso in senso astratto (le astrazioni, in genere, sono congeniali ad usi ideologici e di potere), ma come fondamentale garanzia di convivenza civile e motore di promozione sociale. Un assunto che ci è di grande conforto nel perseguimento di un impegno democratico di tipo autenticamente progressivo.
Pasquale Indulgenza
Segretario Provinciale P.R.C.