Unatras: rotte le trattative col Governo per l’autotrasporto

1 aprile 2010 | 15:17
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Unatras: rotte le trattative col Governo per l’autotrasporto

“Scaduto il termine previsto dall’accordo sottoscritto con il governo, lo scorso 1 dicembre, – si legge in una nota ufficiale dell’associazione – Unatras ha valutato insoddisfacenti le bozze di normative consegnate dal rappresentante di governo

Unatras ha deciso ieri di interrompere le trattative con il governo e di convocare nelle prossime settimane i propri organi per assumere ‘ogni decisione atta a tutelare le imprese di autotrasporto rappresentate’.
‘Scaduto il termine previsto dall’accordo sottoscritto con il governo, lo scorso 1 dicembre, – si legge in una nota ufficiale dell’associazione che riunisce le principali sigle del settore – Unatras ha valutato insoddisfacenti le bozze di normative consegnate dal rappresentante di governo, assolutamente non funzionali al raggiungimento degli obiettivi concordati col Protocollo d’Intesa. Struttura del contratto, tempi di pagamento, attestazione di regolarita’ contributiva,accorciamento della filiera e corresponsabilita’ di tutti i soggetti all’interno della stessa: questi sono gli elementi essenziali per garantire operazioni di
trasporto nel rispetto della sicurezza sociale e della circolazione. Purtroppo le proposte del governo vanno dalla direzione opposta’.
Dal canto suo CNA FITA, che fa parte integrante di Unatras, intende dare particolare voce e risalto alla profonda insoddisfazione della categoria.
Nonostante la più ampia disponibilità al confronto dimostrata da CNA FITA attraverso la puntuale e costruttiva presenza a tutte le riunioni del tavolo stesso e con la presentazione di una serie di proposte concrete dei punti in discussione, dopo più di tre mesi di serrato confronto, non si è potuto fare altro che constatare la mancanza di volontà da parte del Sottosegretario di assumersi le responsabilità che il ruolo istituzionale conferitogli dal Ministro Matteoli gli impone.
Le  bozze di proposte che CNA FITA ha ritenuto assolutamente insufficienti sarebbero state ancora ulteriormente mediate dalle richieste della committenza.
Stiamo parlando di interventi che diano garanzie nell’ambito della struttura e dei contenuti del contratto scritto, soprattutto in termini di durata e quantità; certezza dei tempi di pagamento con penalità (non di carattere pecuniario) a carico della committenza in caso di non rispetto dei termini;  regolamentazione dei tempi di carico e scarico tarata sulle diverse tipologie di trasporti e veicoli; un drastico accorciamento delle filiera accompagnato da un efficace intervento sullacorresponsabilità.
Tutte misure queste tese a dare maggiori certezze alle imprese di autotrasporto, con conseguenti benefici sul piano della sicurezza sociale e della circolazione, a costo zero per le casse dello Stato.
Come già accaduto in passato sulla definizione delle regole che governano la filiera le resistenze sono sempre enormi mentre sulle risorse c’è maggiore disponibilità.
A questo paradosso l’autotrasporto non è più disponibile perché senza regole certe le risorse è costretto a girarle alla committenza in termini di ulteriori sconti.
Anche questo Governo, così come quelli che lo hanno preceduto, sta dimostrando ad oggi di preferire la strada più semplice (quella di assegnare 400 milioni in finanziaria) rispetto ad interventi tesi a far sì che il trasporto sia pagato da chi
effettivamente ne usufruisce.
Qualcuno si deve assumere anche questa responsabilità nei confronti della opinione pubblica e dell’intera categoria dell’autotrasporto.
Questo sarà uno dei temi in discussione nella assemblea pubblica che CNA FITA ha organizzato per domenica 11 aprile a Milano Assago.