Riflessioni sulle votazioni nel Principato di Seborga di Luì Cerìn

26 aprile 2010 | 11:04
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Riflessioni sulle votazioni nel Principato di Seborga di Luì Cerìn

Quello che ha fatto Giorgio lo possiamo paragonare a un pilota di aliante che non aveva il brevetto di pilota, che una volta staccatosi da terra a volato per 40 anni senza poter atterrare

Seborga, dopo troppi tira e molla e incertezze ha eletto il nuovo successore. Il dilemma era se eleggere un Principe Ricco o un Principe Povero. Il ragionamento dei seborghini è : Seborga è in crisi,  come è in crisi tutta Italia,  dunque l’unica medicina è trovare un ricco rampollo che risolva la crisi. Questi sono i discorsi degli anziani, all’ombra dei platani,  dei giovani nei bar. La scelta è stata fatta con questo parametro. Oltre un  Principe Ricco e un Principe Povero,  secondo chi vi scrive penso al Principe Giorgio I  e a tutti quelli che l’ hanno seguito, non ci siamo mai posti se uno era ricco o povero, poteva essere un pezzente, lo metteva a suo agio e lo accettava come un miliardario.

Diciamo pure che ci ha fatto sognare, (Il principe Giorgio non era miliardario, ma un commerciante di fiori,  non guardava mai lo spessore del portafoglio della persona che accettava come amico.) Tutto quello che ha fatto Giorgio è semplicemente fantastico, ha proiettato l’immagine di Seborga in tutto il mondo. ( in soldoni era stata valutato il costo di  5 miliardi). Mi ricordo che il sottoscritto 20 anni fa fu insignito Ministro dei Confini, delle Poste, della Storia e delle Onorificenze, ci radunò per decidere  se andare o non andare su alcuni inviti che la Rai ci fece. Tra questi  ci invitò Fabio Fazio a “Quelli del calcio”, ma venne anche un invito da un piccolo paesino sperduto provincia di Asti, Lui senza remore scelse il paesetto, che ci accolse con rispetto ci invitarono a un pranzo frugale con tre agnolotti di castagna a testa.

Quello che ha fatto Giorgio lo possiamo paragonare a un pilota di aliante che non aveva il brevetto di pilota, che una volta staccatosi da terra a volato per 40 anni senza poter atterrare. Questo è stato il suo cruccio che lo ha accompagnato alla tomba. Troppe persone hanno tentato di salire a bordo su questo aliante, cercandolo per imperizia di sfasciarlo, purtroppo lasciandosi imbottire la testa da tanti  nani e ballerini, da  troppi personaggi ambigui, vantando mirabolanti  poteri, capacità eccezionali, posizioni d’avanguardia nei vari settori politici e internazionali, conoscitori del diritto nazionale e internazionale. Alcuni affermano che queste persone l’ hanno portato su delle rotte sbagliate senza possibilità di approdare a un risultato positivo. Pensiamo bene che quello che Giorgio ha tentato di costruire, non lo insegnano in nessuno “Università del Mondo”.

Questo sarebbe stato il vero problema di discussione in campagna elettorale. Certamente di nani e ballerini ne abbiamo visti insinuarsi e dargli un importanza eccessiva e fuorviante. (pseudo nobiltà papaline sembrava di assistere alla una commedia dell’arte). Il Nuovo Principe, Marcello  Melegatto  passerà alla storia se riuscirà ad far atterrare questo aliante in quel di Seborga senza distruggerlo e  trasformarlo in un veloce jet, con l’indipendenza, o  con autonomia o con protettorato o qual si voglia autonomia, Seborga e non soltanto Seborga , ma anche la provincia di Imperia si dice che ne avrebbe un beneficio non indifferente.

L’aspetto negativo delle elezioni è che c’è stato un tira e molla su chi aveva o non aveva il diritto di votare, che ha reso un po’ nervoso elettorato, ma soprattutto a mio parere, visto che erano rimasti due personaggi si poteva decidere di promuoverli tutte e due. Come? Radunando gli elettori a decidere, Seborga non può scopiazzare le grandi nazioni,(vedi le figure barbine  nelle votazione delle regione Lazio)  ma il popolo a decidere come decidevano i loro padri radunando il Parlamento e non al bar.  Constatato che sia  Pepi Morgia e Marcello Menegatto sono persone complementari. Una mossa che non avrebbe diviso Seborga in due tronconi.

Per un paese di trecentocinquanta persone, essere diviso è un lusso che non si può permettere. Visto che “mala tempore currunt” questa modo di agire sarebbe stata una scelta, sempre rispettando la democrazia, sulla scia di Giorgio I, dove il cuore sempre vinceva sulla mente. Seborga ha ancora bisogno di tutti per poter fare atterrare questo benedetto aliante nel suo Principato. Auguri di buon lavoro a nuovo Principe  Marcello Menegatto.

Luì Cerìn Delegato alla cultura del Principato di Seborga