Permessi di soggiorno facili e falsi matrimoni: scarcerato l’interprete marocchino Feki




. All’imputato sono stati concessi gli arresti domiciliari, dopo 10 ore di interrogatorio – in due giorni distinti – durante le quale ha in parte ammesso i propri addebiti e in parte ha chiarito la posizione su altre contestazioni.
Il gip del tribunale di Sanremo, eduardo Bracco, ha scarcerato, con il parere positivo del pubblico ministero, Antonella Politi: Mohamed ben Amar Feki, l’interprete marocchino di 45 anni, arrestato all’inizio di febbraio, perche’ accusato di aver fornito documenti e altri permessi per l’ingresso e la permanenza di clandestini in Italia. All’imputato sono stati concessi gli arresti domiciliari, dopo 10 ore di interrogatorio – in due giorni distinti – durante le quale ha in parte ammesso i propri addebiti e in parte ha chiarito la posizione su altre contestazioni. In particolare, si è dichiarato estraneo all’accusa di aver organizzato falsi matrimoni tra suoi connazionali e cittadine o cittadini italiani.
Difeso dall’avvocato Stefania Lombardi, ha affermato di conoscere alcune delle persone che hanno contratto matrimonio in Italia, ma non per questo di aver organizzato le loro nozze, visto che molti di loro convivono tuttora. Tra i matrimoni nel mirino, c’è pure quella della cognata di Feki: Btisfam Lazrak, la studentessa marocchina, di 21 anni, accusata di aver sgozzato il fidanzato (suo connazionale) per gelosia, ma di essere ufficialmente sposata con un italiano, con il quale non ha mai convissuto. L’indagine è la stessa che vede coinvolto anche l’ispettore capo del commissariato di Polizia, di Sanremo, Egidio Romanelli, al quale Feki avrebbe fatto alcune soffiate sui traffici di droga; in cambio di altrettante soffiate sui controlli anti-clandestini.
Nelle foto, da sinistra: l’avvocato Stefania Lombardi e il gip Eduardo Bracco