Nuovo codice di Equitalia per riscossione degli importi non pagati relativi ai buoni pasto

7 aprile 2010 | 11:52
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Nuovo codice di Equitalia per riscossione degli importi non pagati relativi ai buoni pasto

A Sanremo sono più di cinquecento i bambini che usufruiscono dei buoni pasto a prezzo differenziato

Un codice nuovo, creato appositamente per una esigenza del comune di Sanremo, è stato introdotto dalla Equitalia per la riscossione degli importi non pagati relativi ai buoni pasto distribuiti agli studenti. Si tratta di una novità che, al di là di quanto potrebbe sembrare in un primo momento, evidenzia un comportamento responsabile assunto negli anni da parte del comune di Sanremo, nel quale non sarà mai possibile che accada come nel comune di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, dove se fosse dipeso da sindaco e assessore sarebbe stato negato il pasto a nove bambini di famiglie indigenti e insolventi: nove bambini costretti ad assistere al pranzo dei compagni di scuola consumando un semplice panino. Il buon senso della struttura scolastica aveva evitato quella che sarebbe stata una vergogna incancellabile, anche se derivante da una insolvenza protratta negli anni da parte delle famiglie. Qual’è invece la situazione a Sanremo? Sono più di cinquecento i bambini che usufruiscono dei buoni pasto a prezzo differenziato. I numeri: 223 bambini hanno buoni pasto gratuiti: 99 di famiglie disagiate a reddito zero, 54 portatori di handicap grave, 42 bambini affidati, e 28 perché terzi figli della stessa famiglia. Sono poi 318 la famiglie a basso reddito che pagano un euro a buono pasto. Complessivamente, usufruiscono delle agevolazioni più di 540 bambini, quasi il 25 per cento della popolazione scolastica che ricorre al servizio di mensa: un dato stabile negli ultimi anni, se si esclude il biennio 2007 – 08 che registra un picco di 699 unità. Nella gestione ordinaria del servizio, capita frequentemente che sui 2.200 pasti giornalieri forniti, alcuni bambini dimentichino di portare il buono pasto a scuola, dove il bambino può comunque regolarmente mangiare. Nel tempo, alcune famiglie accumulano un debito più consistente, ma mentre la scuola sollecita il dovuto, nulla si ritorce sul bambino che continua regolarmente a usufruire della mensa: una questione di civiltà. In alcuni casi però i pasti non pagati aumentano, fino a quando nel corso dei controlli a cadenza semestrale emerge la situazione di credito da parte del comune. E’ a questo punto che, dopo i solleciti tramite la tesoreria, quasi sempre a esito positivo,  entra in gioco la riscossione coattiva del credito nei confronti delle famiglie che continuano a non pagare il dovuto. Per la riscossione del credito Equitalia ha dovuto creare un’apposita modulistica in base alle esigenze del comune. Il tutto, per concludere, si può riassumere in un comportamento virtuoso del comune, impegnato da una parte a fornire un servizio fondamentale per la popolazione scolastica e dall’altra a far rispettare le regole senza che questo possa in alcun modo ripercuotersi sui bambini, la cui sensibilità va salvaguardata ben oltre a qualunque aggiustamento di bilancio.

Alberto Guasco