Mondolè Ski, bilancio di una stagione positiva

19 aprile 2010 | 09:15
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Mondolè Ski, bilancio di una stagione positiva

Si è chiusa ieri la stagione sciistica per il comprensorio del Mondolé che durante questi 5 mesi ha fatto registrare quasi 413.500 presenze per un totale di oltre 4 milioni e 600.000 passaggi ai tornelli

Dopo quasi 150 giornate di sci, con impianti aperti e piste perfettamente agibili, si è chiusa ieri la stagione sciistica per il comprensorio del Mondolé che durante questi 5 mesi ha fatto registrare questi numeri: quasi 413.500 presenze per un totale di oltre 4 milioni e 600.000 passaggi ai tornelli. I mesi con più presenze sono stati gennaio, con quasi 115.000 presenze per circa un milione e 350.000 passaggi, e febbraio, con quasi 123.000 presenze per circa 1 e mezzo di passaggi.
"E’ stata una stagione positiva – commenta Adriano Conti, presidente di Mondolé Ski – sia valutando i numeri in assoluto sia prendendo in considerazione alcuni fattori contingenti. A fronte di un innevamento ottimo e abbondante, abbiamo però avuto alcune domeniche di brutto tempo che hanno limitato le presenze in quei fine settimana. Nonostante la crisi economica diffusa, la nostra clientela non ci ha abbandonato. Il merito va sia ai preparatori delle piste, che come sempre hanno fatto trovare agli sciatori discese preparate al meglio, sia al comprensorio nel suo complesso che ha saputo offrire ai visitatori non solo sci ma anche divertimento. Come comprensorio, tra le tre stazioni di Artesina, Frabosa Soprana e Prato Nevoso, abbiamo offerto ogni fine settimana uno spettacolo diverso, lungo tutta la stagione, a completamento dell’offerta sciistica. E questo è stato molto apprezzato dalla clientela che ha risposto affollando ogni evento e spronandoci a proseguire in questa direzione”. A conferma che il turismo della neve è trainato anche dal “contorno” e non soltanto dallo sci, c’è il successo delle baite in quota. “Sono state capaci di differenziare l’offerta – sottolinea Conti – ognuna con menù caratteristici che valorizzano i prodotti locali e il territorio. E gli sciatori sempre di più le prendono come punto di riferimento per la sosta tra una pista e l’altra”.